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VI PIACE VINCERE FACILE?

vincereLo psicodramma che, in queste ore,  sta vivendo la sinistra italiana, il suo suicidio assistito ad opera di una banda di ragazzi di belle speranze, è uno spettacolo tremendo da vedersi anche per chi di sinistra non è mai stato. Per mano degli eredi del fu P.c.i. viene rottamato un secolo di lotte e vengono buttati nel cestino i diritti aquisiti da generazioni di lavoratori. E per una sorta di perversa, ma forse non casuale, nemesi storica, proprio la gauche si è incaricata di portare a termine il lavoro sporco che al centrodestra fu impedito di ultimare. In questo quadro, lascia basiti la liquefazione di un’intera classe dirigente davanti a un trentanovenne bravo ma  non irresistibile, per quanto ambizioso e spregiudicato. Renzi ha portato gli achei dentro le mura di Troia e sta facendo passare, a rotta di collo, le riforme inseguite, pretese, volute per anni dai cosiddetti ‘mercati’ e dalle mega corporations, gli unici veri poteri forti in grado di investire nel Belpaese. Per molto meno Berlusconi venne metaforicamente lapidato sulla pubblica piazza dai ‘compagni’ di merende che oggi fanno strame dello statuto dei lavoratori. Che dire? E’ la fine miseranda di un partito ma, soprattutto, è la fine ignominiosa di una ‘ditta’ e del suo consiglio di amministrazione. E viene il fondato sospetto che ci sia stata una sopravvalutazione dell’uomo che le ha inferto il colpo di grazia perchè la cronaca testimonia di quanto fosse fragile e imbelle la compagine di competitors con cui ha dovuto misurarsi. Dopotutto, la parte riottosa del P.d. che, rinnegando se stessa, vota compatta la fiducia a questo job’s act ci parla pochissimo della grandezza di Renzi e moltissimo della pochezza dei suoi avversari interni.

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