L’eurogruppo, con la perfidia chirurgica del pre-potere, chiude i rubinetti ad Atene una settimana prima che ivi si tenga il referendum volto a saggiare il consenso del popolo sulle richieste dei creditori. Ricatto omicida, ma fa parte del gioco letale in cui i greci si son ficcati entrando nella UE. Giusto che ne scontino il fio, ma altrettanto giusto concedergli la chance di farlo senza piegare la spina dorsale, tendendo la loro fionda di Davide contro il Golia finanziario del Brussels Group. Tuttavia, continuiamo a credere che non succederà, ma se davvero Alexis Tsipras avrà il coraggio di resistere ai diktat dell’Eurogruppo e a non mollare sul referendum del cinque di luglio, allora il Sior Tentenna dell’Ellesponto, il Fracchia dei mille rinvii, il Masaniello a metà che, per mesi, ha cercato di tenere il piede in due staffe, assurgerebbe al rango di eroe popolare per i greci e di statista del secolo per tutti gli europei non addormentati nel bosco. Difficile che possa nascere, da qui a cento anni, qualcuno più temerario di lui. Perché ci vuole sangue freddo e tempra da leoni per puntare la prua del proprio Paese contro gli scogli del deafult. Eppure, da un rilancio che rasenta la follia potrebbe davvero nascere qualcosa di straordinario. Un’epifania, una resurrezione, una data da segnare nel calendario della Storia, per i Greci, accanto a quelle delle vittorie sui Persiani, a Salamina, o della resistenza dei Trecento alle Termopili. E questa non è retorica, è un dovuto omaggio a un Evento con la E maiuscola. Della serie: non succede, non succede, non succede, ma se succede. Se succede, saranno cavoli amari per gli eredi di Pericle nel breve periodo, ma, oltrepassata la linea nera di un orizzonte tempestoso, essi, garantito, approderanno a lidi sorprendenti che, molto presto, invidieremo. Noi ci risveglieremo senza Atene, loro senza Catene. Per l’intanto, godiamoci due frasi meritevoli di entrare nei libri di scuola di domani. Lina Papadopoulos, costituzionalista dell’Università di Salonicco (fulgido esempio di pensiero in provetta dell’Evo Competitivo) bolla l’imminente appuntamento con l’urna come antidemocratico “dal momento che non c’è abbastanza tempo per permettere di esprimere le proprie opinioni”. L’alta finanza richiama (all’ordine) e Alexis risponde: “il popolo greco sopravviverà, il valore sommo è la democrazia”. Chapeau Tsipras. Siamo tutti Alexis.
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