C’è qualche ragazzo in ascolto in grado di pensare ancora con la propria testa? Secondo noi, sì. C’è. Da qualche parte, magari silente a rimirare i compagni che “scioperano”, ci deve pur essere qualcuno tormentato da domande strane. Forse, acquattato in disparte, riottoso ad esporsi, mangiucchia un panino, perplesso, mentre i suoi “coraggiosissimi” compagni danno l’assalto a quel futuro migliore additato dai padroni del vapore. Lo immaginiamo, quel renitente alla leva della mistificazione, indaffarato a porsi domande intelligenti. E quindi non solo fuori squadra, ma soprattutto fuori moda. Quantomeno in un contesto dove l’intelligenza individuale, e anche quella collettiva, brilla per la sua assenza. Forse è in sciopero anche lei. O è solo in carenza di ossigeno per eccesso di CO2. Ma quel ragazzo macina indefesso i suoi interrogativi. Tipo i seguenti.
Se lo sciopero è un atto di ribellione contro l’autorità costituita, a costo di pagarne lo scotto (decurtazione di paga o quattro in condotta), che diavolo di sciopero è quello imbastito con l’assenso, e anzi l’applauso, dell’autorità costituita? E se una manifestazione per cambiare il mondo, è sponsorizzata, incoraggiata, foraggiata addirittura, da quello stesso mondo che si vuole cambiare, dov’è la sua cifra rivoluzionaria? E come può definirsi “spontanea”? E uno sciopero studentesco autorizzato dal Ministro dell’Istruzione non è come uno sciopero operaio caldeggiato dal padrone? In una società in cui manco il cane scodinzola la coda per niente, possibile che nessuno si chieda quali interessi muovano i feticisti del green new deal?
Se il riscaldamento climatico di origine antropica è davvero, e in-con-tro-ver-ti-bil-men-te, cagionato dall’uomo, perché fior di scienziati (Rubbia e Zichichi in testa) lo mettono in discussione? E perché le voci dissenzienti sono silenziate? E se l’intera narrazione gretina fa acqua da tutte le parti (a livello storico, statistico, scientifico) perché ciò non è oggetto di un salutare dibattito collettivo? E perché i media mainstream, gestiti da quelle stesse realtà che gestiscono il potere finanziario, economico (e quindi politico) mondiale, sono dalla parte della rivoluzione verde senza se e senza ma? Perché diavolo una “apparente” rivolta contro il sistema è così gradita al Sistema medesimo?
E perché, infine, gli studenti si fanno dettare l’agenda delle cose su cui protestare dal Corriere e da Repubblica anziché costringere il Corriere e Repubblica a confrontarsi con idee originali e spontanee partorite dagli studenti? E non da una suffragetta svedese venuta su con tutti i crismi di un ben oliato fenomeno di marketing? E allora che fare? Se c’è ancora qualche intelligenza giovane in ascolto, potrebbe cimentarsi in una impresa rivoluzionaria: occupare le scuole svuotatesi per effetto degli scioperi. Occuparle contro il regime del Pensiero Unico, contro la manipolazione delle coscienze, in nome della vera libertà. Provate a farlo, ragazzi, provate a imporre un’agenda dei lavori che metta a tema i quesiti socratici di cui sopra. Provateci anche solo per vedere l’effetto che fa. Il giorno dopo avrete l’intero sistema politico e mass-mediatico contro di voi. E allora avrete capito di essere su una strada giusta. Su una strada davvero “vostra”.
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com
1 Commento
Monica Maria Seksich
9 Ottobre 2019 a 11:12Grazie Francesco per essere una voce autorevole fuori dal coro del penitentiagite!