Se c’è un aspetto intrigante nei meccanismi narrativi, è quello del disvelamento dell’identità nascosta. Succede quando il lettore, o lo spettatore, vengono intrattenuti per centinaia di pagine, o per ore di pellicola, con il racconto di una ‘verità’ che – alla fine e all’improvviso – si rivela falsa, o incompleta. Lui – dico lui, il gran cattivo – non era così cattivo come sembrava, anzi magari era addirittura buono, all’inizio. Al che, ti vien da dire: va’, che se me lo dicevi prima! È un po’ il marchingegno della trama di Guerre Stellari con lo shock inatteso della Grande Rivelazione: Dart Fener è, in realtà, Anakin Skywalker. Ma può funzionare anche al contrario: il buono che getta la maschera e si rivela più perfido della Strega di Biancaneve. Ora, in politica è successo qualcosa di simile con la recente vicenda di Emma Bonino e della sua strepitosa lista dall’invitante nome di ‘Più Europa’. La leader radicale si è accorta di non riuscire a raccogliere le firme contemplate dalla nuova legge elettorale (il Rosatellum) e allora che s’inventa? Si apparenta con una lista ideologicamente agli antipodi del laicismo ultraliberista come quella del democristianissimo Tabacci. In un colpo solo, gettate due maschere: la prima è quella dei radicali paladini della democrazia ‘liberale’, la seconda è quella dei radicali paladini della legalità. Da quarant’anni, grazie anche alla furibonda vis oratoria e al carisma mangiapreti del fu patriarca Pannella, i radicali ci tormentano con il binomio democrazia-legalità. Per loro, la legalità viene prima di tutto e a prescindere da tutto: le regole sono regole e quindi vanno rispettate e l’Italia è un paese straccione proprio perché ha questa vocazione lazzarona di inventarsi gli stratagemmi per aggirare le regole. Adesso che avrebbero l’opportunità di dimostrarsi coerenti fino in fondo (e quindi raccogliere le 400 dannatissime firme per ogni circoscrizione necessarie a una nuova lista per candidarsi alle elezioni in conformità alla legge vigente) ricorrono alla più classica delle zingarate da strapaese: sovrappongono il loro simbolo a quello di un loro avversario storico (all’insegna della coerenza) e il gioco è fatto. Quindi, la legalità vale sempre quando a violarla sono gli altri, mentre se ad aggirarla siamo noi, si chiama – com’è che l’ha definita Tabacci? – ah, sì, giusto, si chiama “un atto di servizio alla democrazia”. Ma non basta. Radical Fener o Dart Radical, se preferite, promuove una lista che si chiama ‘Più Europa’: come dire (e detto dal movimento dei sedicenti democratici-liberali a oltranza) un’istigazione al suicidio nazionale in nome di una delle strutture di potere più opache, oligarchiche e a-democratiche della storia. È sempre bello quando i protagonisti di una storia gettano la maschera. S’illumina d’immenso la loro biografia precedente.
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