Partiamo dai fatti per tornare alle emozioni. Da un pezzo de ‘IlSole24Ore’ del 13 aprile 2016 apprendiamo che la multinazionale GlaxoSmithKline riserverà il 60% dei suoi investimenti al mercato dei vaccini contro il 40% dirottati al mercato del pharma tradizionale. Parliamo del leader mondiale dei vaccini con un fatturato annuo di 3,7 miliardi di sterline che punta ai 6 miliardi nel 2020. Ora, stando a un allarme dell’Antitrust, riportato da ‘Adn Kronos’ il 25.05.16, su base mondiale si registra “un oligopolio fortemente concentrato per il mercato dei vaccini, con quattro imprese multinazionali, GlaxoSmithKline, Sanofi Pasteur, Merck Sharp & Dohme e Pfizer, che detengono oltre l’80% in valore delle vendite complessive, in un settore con un fatturato complessivo che supera attualmente i 20 miliardi di euro ed è da anni in forte crescita”. Poi abbiamo l’OMS e, per la precisione, il suo Strategic Advisory Groupof Experts che ha pubblicato una ricerca finalizzata ad elaborare strategie per ‘affezionare’ il pubblico, malato di diffidenza complottista, ai vaccini. Ivi si caldeggia l’utilizzo di tattiche comunicative propagandistiche già note e impiegate da colossi del beveraggio e del fast food come Coca Cola Company, Pepsi Cola e Mc Donald’s. Sentite un po’ quali sono alcune delle raccomandazioni dello studio: 1) la ragione guida le conclusioni, l’emozione guida le azioni; 2) è importante conquistare il cuore; 3) solo uno o due messaggi possono passare nella comunicazione, il resto va sacrificato. Fantastico. Sintesi sublime dell’attuale, furibonda campagna mediatica pro vaccinazioni. La filiera manipolatoria ha come cuore pulsante il cuore del consumatore. Abbiamo già in precedenza indagato lo strano fenomeno per cui oggi i media di massa privilegiano la diffusione di un modello educativo dove si sacrifica il raziocinio ‘classico’ sull’altare di un’emotività spinta, esibita, persino volgare. Così come c’è un nesso di solare evidenza tra il business stratosferico delle multinazionali del farmaco in materia di vaccinazioni e la decisione di molti governi di virare verso isteriche e paranoidi campagne di vaccinazione massiva, c’è anche un nesso tra i bilanci delle mega corporations di Big Pharma e l’attuale deriva sentimentalista della cultura pop. Hanno bisogno di un parco buoi dal cuore di panna per pascolarne meglio gli appetiti nello sconfinato market terracqueo (dove il business farmaceutico fa la parte del leone). L’informazione cosiddetta ufficiale si fa garante di un sapere pretesamente corretto quanto corrotto (perché a libro paga di super interessi privati), che non ha il compito di ‘informare’ bensì di ‘formare’. Dal vertice della piramide parte l’ordine che poi la manovalanza mediatica esegue scaricando a valle uno tsunami di ‘notizie’ fotocopia impastate di brandelli di statistica pseudoscientifica e peloso spirito civico. Dati di realtà: zero. Contributi al dibattito: zero. Spazio al dissenso: zero. Razionalità del sistema: zero. Ci resterebbe la testa per smascherare il bluff, se il cuore non se la fosse già mangiata.
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