Junker ha detto: “L’Italia non rispetta la parola data”. Mattarella ha detto: “Il troppo potere inebria”. Schauble ha detto: “Il populismo sta mettendo sotto pressione la democrazia”. Sono tre moniti profondamente affini e – per comprenderne il senso e la portata, e anche per individuare le doverose contromisure sul piano dialettico – bisogna scomodare Benedetto Croce. Il noto filosofo attribuiva allo spirito due forme, una teoretica e una pratica. Quella pratica, a sua volta, si articolava in due declinazioni: la volontà del particolare (dominio dell’economia, in grado di differenziare l’utile dall’inutile) e la volontà dell’universale (dominio dell’etica, in grado di distinguere il bene dal male). Torniamo adesso a Junker, Mattarella e Schauble. A quale delle due dimensioni di cui sopra pertengono i loro avvertimenti? Alla dimensione dell’etica, ovviamente. Ci stanno facendo la morale: siete dei disonesti perché non mantenete le promesse, siete dei prepotenti, ubriachi di troppo potere, siete addirittura un pericolo per la democrazia.
Detto da tre personalità di spicco, diretta espressione di quel mondo tecnocratico, finanziario, ultra-capitalistico che è la quintessenza della categoria crociana del calcolo economico e della sua tirannica ipoteca sul mondo; quella per cui ci sono solo due facce della medaglia: l’utile e l’inutile. Se sei utile – cioè competitivo, performante, in crescita – allora meriti di vivere. Se sei inutile – cioè poco concorrenziale, inefficiente, improduttivo – devi sparire. Il trattato di Lisbona la chiama ‘economia fortemente competitiva’ e non c’è trippa per gatti. Soprattutto per gatti populisti, come noi, ancora illusi di vivere in un mondo dove il nobile dato etico (cioè il discernimento tra giusto e sbagliato o tra bene e male) dovrebbe, sempre e comunque, prevalere sul bruto dato statistico-economico. Allora perché i campioni della convenienza di cui sopra, oggi tradiscono la loro vocazione biecamente economicistica e si buttano sulla sponda opposta, quella dell’etica? Perché il Sistema si regge sulla manipolazione.
Loro sanno che il fronte antagonista alla Matrice vigente frequenta soprattutto i terreni crociani della volontà universale, vale a dire le lande – invero poco bazzicate dai Mercati – dell’etica. Ergo, usano le armi del nemico per debellarlo. E noi? Noi non dobbiamo farci manipolare, s’intende. Ma come fare? Semplicemente, ritorcendo contro gli avversari gli ammonimenti, attraverso un sapiente uso della categoria economica, a loro tanto cara. A Junker diremo: non rispettiamo la parola data perché non ci conviene, esattamente come tu non rispetti i solenni principii della nostra Costituzione perché non conviene alle entità al cui servizio ti sei posto. A Mattarella diremo: tranquillo, il troppo potere di cui sono stati investite la Commissione, le Borse e la BCE non le ha fatte vacillare; sapremo essere ‘convenientemente’ equilibrati anche noi. E a Schauble? A Schauble risponderemo che non gli conviene proprio contrapporre l’odierno populismo alla democrazia. Siamo maturi abbastanza da aver capito che si tratta della stessa cosa.
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com
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