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L’INNO ALLA NOIA

noiaPreparate l’Alka Seltzer e il Maalox perché saranno bruciori. Si aprono in pompa magna le giornate gloriose, di canditi e zuccheri filati, con vista sull’apoteosi del 25 marzo: la celebrazione dei Trattati di Roma 1957. Finirete inzuppati di retorica, travolti da tsunami di glassa. L’Istituto Luce guarnirà il cappone italiano di slogan dal micidiale contenuto calorico. Ne abbiamo avuto un assaggio in occasione dei preliminari di riscaldamento, per così dire, e cioè i pistolotti sparati a raffica dai vertici delle istituzioni italiane ed europee. Tutti ospiti di un parlamento mai così vilipeso dai tempi dei bivacchi di manipoli. Ma ci si può difendere, si può preservare la propria coscienza civica, la propria dignità di singoli e di popolo dallo scempio. A un patto.  Quando ti si para dinanzi un manipolatore professionista, un illusionista di mestiere, devi conoscerne i trucchi per non farti infiocchettare. E qui stiamo parlando del Re degli Incantatori di Serpenti: la letale macchina-sforna-tarocchi costituita dal blocco politico, finanziario, burocratico, mediatico in cui sono inestricabilmente intrecciati i veri fautori del progetto europeo, i loro astuti mezzani, le punte di lancia del marketing e i portaborracce del reparto salmerie. Bene, l’antidoto è questo: ogni volta – e cioè sempre – in cui il Re ciancerà di Valori, di Ideali, di Principii, di Sogni – di Fuffa in definitiva – noi dovremo attivare un risponditore automatico che traduca la loro Fuffa in Fatti. E ciò sia nel caso in cui siamo costretti, nostro malgrado, ad assistere a una cerimonia, sia nel caso in cui dobbiamo controbattere a un convinto europeista (il quale, se non è in malafede, è una vittima e va aiutata). Scendendo sul pratico, ecco i fatti: i tanto decantati Trattati rappresentarono embrioni di cooperazione, sul piano economico e commerciale, senza alcuna attinenza con il delirio di una Unione (sovietica) politica; i popoli europei non hanno mai, in nessun caso e in nessun modo, manifestato l’intenzione di fondersi in un organismo sovranazionale; l’attuale conformazione politica della UE si regge sullo strapotere della Commissione e sullo svuotamento sistematico, metodico, progressivo delle sovranità dei cittadini delle singole nazioni; gli Stati europei sono Stati disarmati attraverso lo scippo a loro danno della più regale delle prerogative, quella di battere moneta, avocata a un organo asseritamente indipendente come la BCE; i governi europei sono, già ora, governi sedati cui è inibito di fare politiche fiscali, di deficit, di crescita, in definitiva monetarie; la UE è una decalcomania dei progetti dell’ERT (European Round Table of Industrialist), un club esclusivo dei principali amministratori delegati delle corporations occidentali; la UE è la longa manus di questo autentico potere sovranazionale ed extraparlamentare e costituisce un trampolino ideale per altre forzature in senso globalista e mercatista come i venefici trattati a venire tipo TTIP, CETA, TISA. Infine, la UE si basa sull’idolatria della concorrenza spietata, sulla mortificazione dei diritti sociali e dei lavoratori, sulla pianificazione bulgara di un’economia dove persino gli Stati sono degradati al rango di debitori insolventi e quindi ricattabili in eterno. Questi i fatti. Tutto il resto è noia.

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