Questo è un articolo per soli adulti. Ergo, astenersi perditempo, minori non accompagnati e soprattutto tutti quelli che “abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità” oppure “l’Italia deve tornare credibile presso i mercati” o, ancora “ci vuole più Europa per uscire dalla crisi”. Qualche giorno prima delle elezioni ho preso parte a un dibattito sull’imminente appuntamento con Bruxelles in compagnia di esponenti di quasi tutto l’arco cosiddetto costituzionale: Partito Democratico, Forza Italia, Cinque Stelle, Lega. Ho posto a ciascuno di essi, e ripetutamente, in maniera quasi sgarbata, per quanto reiterata, una sola domanda: se vi offrissero una Banca Centrale Europea prestatrice di ultima istanza e garante assoluta dei debiti pubblici di tutti i paesi europei sareste definitivamente soddisfatti? Nessuno mi ha risposto e mi è rimasto il dubbio che non sapessero di cosa stavo parlando.
Ma poi ho deciso che la ragione è un’altra. Il loro era un silenzio assenso. Certo che sarebbero soddisfatti, in modo bipartisan, categorico e, soprattutto, definitivo. Allora ho compreso a cosa sono serviti vent’anni di illusioni europeiste e almeno dieci di austerity col frustino. Abbiamo discusso così tanto, così a lungo, in modo così approfondito del concetto di debito pubblico, deficit e sovranità monetaria che, oramai, a parte qualche sprovveduto col QI di una macaco, tutti hanno compreso un dato tecnico fondamentale: la banca centrale prestatrice di ultima istanza è lo scudo spaziale contro tutti gli spread e tutti gli speculatori del mondo. Per questo, il quesito di cui sopra è fondamentale: se ce la dessero, se collettivizzassero i debiti nazionali (come fece l’Italia unificata con i Regni conquistati dai sabaudi, ai tempi di Garibaldi) avrebbero altri seri motivi, i nostri partiti, per opporsi a “questa” Europa, al progetto paneuropeo? Il PD e Forza Italia, ovviamente, sono fuori discussione giacché di incertezze non ne hanno mai coltivate: lo status dell’Italia quale nazione dominata è iscritto nel loro DNA. Ma la vera tragedia è che – dinanzi a una BCE prestatrice illimitata di ultima istanza – probabilmente cadrebbero (quasi) tutte le riserve anche di tutti gli altri. Il che dimostra come tutto l’armamentario dei sedicenti “populisti” o “sovranisti” che dir si voglia si riduce a un’esigenza contabile, da bancari precari dell’età post-ideologica in cui viviamo. Una volta avevamo statisti di testa e di cuore.
Oggi ci sono rimasti quelli di panza, ma è tutta gente di sostanza. Capitolerebbero, e capitoleranno, anche loro davanti al bocconcino effettivamente succulento di una BCE liberata dai suoi limiti. E non vedranno alcuna ragione, a quel punto, per fare gli schifiltosi davanti al Grande Sogno. Potranno sottoscrivere persino lo striminzito programma di un piddino qualsiasi compendiabile nello slogan: siamo europei. Non gli verrà neppure in mente che ci sono motivi molto più profondi a militare a favore della resistenza nazionale. Per esempio il fatto che siamo, prima di tutto, italiani e francesi e tedeschi eccetera eccetera. E che l’unica forma di logica, dignitosa, pacifica cooperazione trans-nazionale sarebbe quella di una Comunità di Stati Indipendenti amici, cooperativi e collaboranti su alcuni, pochissimi, grandi temi e liberamente e fieramente autonomi su tutto il resto: un’Europa liberatrice illimitata di ultima istanza.
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com
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