Quando Darwin elaborò la teoria generale dell’evoluzione della specie pensava all’uomo in termini progressivi. Con piccoli aggiustamenti occasionali si è passati dalla scimmia all’homo sapiens perché la natura favorisce la sopravvivenza di esseri man mano più intelligenti e adattabili all’ambiente. Charles non avrebbe mai immaginato che quella stessa teoria avrebbe potuto declinarsi al contrario. Invece, oggi accade l’impensabile. La selezione naturale ha fatto marcia indietro: ferma restando l’adattabilità all’ambiente quale perno su cui gira la giostra, la sopravvivenza è assicurata ai più grulli. Quanto più uno è grullo, tanto meglio si integra nella matrice e, se tanto mi da tanto, coi suoi geni i discendenti avranno tre pasti assicurati al giorno. Prendi la battaglia per l’abolizione del contante. In un epoca in cui siamo controllati da capo a piedi, registrati con apparecchi video e audio di ogni sorta, monitorati da quando emettiamo il primo sospiro la mattina a quando facciamo l’ultimo sbadiglio prima di andare a dormire, in un sistema in cui la privacy è la foglia di fico troppo piccola che non può nascondere la vergogna troppo grande della sorveglianza massiva e totalizzante cui siamo sottoposti, quale isola residua di oblio ci resta? Il contante, il cash, le monetine di carta e metallo totalmente anonime. Favoriscono il nero? Può darsi. Sono apprezzate dal crimine? Forse. Eppure, tra tante magagne collaterali, i soldi liquidi ci garantiscono l’estrema, sottilissima cartilagine di libertà contro l’occhiuta prigionia vigilata a cui si è ridotta la nostra vita. Ebbene, in Danimarca (si sa che al Nord l’evoluzione arriva prima) è stato presentato ier l’altro il Manifesto for cashlessness per iniziativa di tali David Birch e Geronimo Emili che invoca la riduzione delle banconote da 100, 200 e 500 euro e la sostituzione integrale del contante con i bit elettronici. Emili ha detto: “Non c’è da chiedersi se arriveremo a una società cashless o no, ma quando e come”. È la verità, purtroppo, e poco importa sia anche un’offesa al buon senso che dovrebbe connotare qualsiasi homo, se non altro per ragioni di coerenza con l’aggettivo qualificativo sapiens. L’abolizione del contante sarà la pietra tombale su qualsiasi residua aspirazione di indipendenza e autonomia del singolo al regime del kontrollo. Quando accadrà (e accadrà senz’altro, come profetizza Emili) tutte le nostre azioni, anzi tutti i nostri pensieri, saranno oculatamente classificati e monitorati perché nell’Evo competitivo della civiltà mercificata non c’è pensiero che non si traduca in acquisto e non c’è acquisto che non venga valorizzato. E, al pari di ogni altro veleno postmoderno, saremo noi a chiedere che ci venga iniettato (quelli come Birch e Emily sono solo le avanguardie elitarie di un fenomeno di massa). È l’esito ineluttabile del darwinismo dei grulli. Oggi la matrice favorisce i grulli come un tempo la natura coccolava gli intelligenti. Lo certificano le ultime parole famose del manifesto di cui sopra: “dovranno incaricare il settore dei pagamenti di sviluppare un sistema in grado di tutelare la privacy dei trasferimenti e delle persone che li utilizzano”. Come no. E dovranno incaricare il WWF per trovare (e magari salvaguardare in uno zoo) le rare tracce di homo sapiens rimaste in circolazione dopo l’abolizione della circolazione del contante.
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