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I COMUNISTI MANGIANO I GOMMINI

comunistiL’acquisto di Pirelli da parte della China National Ture & Rubber (Cncr) è una di quelle   fenomenali notizie che sembrano false per quanto sono involontariamente comiche e che riescono, con la rapidità accecante di un lampo, a illuminare a giorno la sala ricevimenti del Re. E così, per un fugace istante, anche la maggioranza ipnotizzata scorge la verità celata che qualche ‘bambino’ si ostinava a denunciare: il Re è nudo e non riesce a coprirsi le vergogne. E sono nudi anche la regina, il gran ciambellano, il custode di palazzo, i principi consorti e tutta la sterminata sequela di paggetti che al sovrano rendono omaggio. Quelli che ‘privatizzare è l’unica emergenza che conta’ (e Pirelli è comprata da un’azienda pubblica), quelli che ‘bisogna accettare la concorrenza e diventare europei  per competere coi cinesi’ (e i cinesi, ora, ci  comprano i gioielli di famiglia, oltre che i bar di periferia), quelli che ‘privato è buono, buana e pubblico è molto cattivo’ (e Pirelli, privata, viene inghiottita da un’azienda di Stato), quelli che ‘ci vuole meno stato e più mercato’ (e l’economia di Stato meno liberalizzata del mondo va al mercato e se lo compra), quelli che, nell’Ottantanove, individuavano la chiave per capire la storia nella rotta del muro di Berlino e nella battaglia epocale capitalisti vs comunisti. Tutti ‘quelli’ se la son presa in saccoccia scoprendo che hanno vinto entrambi: i capitalisti che sfruttano i bambini e i comunisti che si mangiano i gommini.

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