Blog

EQUITALIA ED EQUITA’

equitaliaIn molti mi hanno chiesto, dopo la storica sentenza con la quale il Tribunale di Venezia ha annullato cartelle esattoriali di Equitalia per 660 mila euro, come ci si sente. Dunque, da cittadini, credo più leggeri e fiduciosi nel fatto che, se non a Berlino (come diceva Brecht), quantomeno nella laguna veneta un giudice esiste. Come avvocati, si è soddisfatti per l’affermazione di un principio che il Potere è così solerte nell’applicare ai sottoposti e così restio nell’attuare con se stesso. Per arrivarci, l’unica maniera è non stancarsi nell’esigere che la forma si faccia sostanza, in modo bidirezionale. Dallo sceriffo di Nottingham a Robin Hood, è normale. Nel senso contrario, quasi impossibile. Provate voi a pagare una multa il giorno dopo la scadenza. Raddoppia. E se vi sgolate nel protestare di non esserci riusciti per un contrattempo familiare o, semplicemente, per una dimenticanza (ma l’avete pur sempre saldata, con ventiquattr’ore di ritardo appena) troverete migliaia di giudici zelanti e altrettanti avvocati scrupolosi a dirvi che dispiace, ma il rispetto dei termini non tollera deroghe. Dura lex, sed lex. Paga, suddito. Ecco, l’idea rivoluzionaria è che il brocardo latino della dura lex valga non solo per chi la legge la subisce (l’uomo della strada), ma anche per chi della legge, di regola, si giova (l’Esattore, lo Stato, il Sistema). È incredibile come diventi ‘notizia’ un fatto normale. L’uomo che batte il Sistema è un po’ come l’uomo che morde il cane. Va bene, lo accettiamo. Poi c’è un’altra faccenda, un’altra domanda. Come si lega l’avvocato con il formatore e il formatore con lo scrittore? Qui la risposta è ancora più semplice, forse. Non c’è avvocato che non sia anche scrittore, in fondo: di atti, di memorie, di comparse con cui perorare le sorti di Robin Hood. Eppure, non c‘è nemmeno scrittore che non sia avvocato, difensore delle sue idee, dei suoi principi, delle sue visioni del mondo e della storia. Se, poi, ti occupi anche di formazione e delle tecniche della comunicazione e di come esse siano spesso funzionali ai disegni manipolatori della Matrice, allora scrivere non è più un accidente inevitabile della tua biografia personale. Non è una variante seccatura del tuo profilo professionale. Non è una contingenza figlia del ruolo che la vita ti ha appioppato, magari da adempiere controvoglia. Se hai studiato e sviscerato le forme e i canali e le tecniche attraverso i quali il Potere viene mediato e i suoi destinatari manipolati, allora scriverne non è più solo un diritto. È un dovere.

Potrebbe Interessarti Anche

Nessun Commento

    Lascia un commento

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.