Gli approcci della grande stampa ai fenomeni epocali somigliano alle sequenze d’onda di un oceano: armoniche, consonanti, sinergiche. Oppure alle traiettorie di volo degli uccelli migratori. Avete presente quegli arazzi di piume e becchi nel cielo che, all’improvviso, senza una ragione apparente, piegano all’in su o all’ingiù, a destra piuttosto che a sinistra, come obbedendo all’irresistibile richiamo di un comando subliminale? Quegli uccelli non si telefonano prima, per concordare la piega. La fanno all’unisono, quasi posseduti da un’intelligenza collettiva, una mente ‘sciame’ che sa sempre dove condurli. Insieme. In modo analogo, i mezzi di comunicazione di massa affrontano le vicende di cronaca destinate a scrivere la Storia. Essi ‘piegano’ dove tira il vento del common sense di voga e indirizzano i pensieri e il sentire del grande pubblico che alle loro fonti si abbevera. Ecco un esempio strepitoso tratto da un recente numero del settimanale Donna Moderna che spara in copertina un titolo intrigante sull’emergenza immigrati: “Economisti, sociologi, giuristi spiegano come superarla”. Di seguito, riportiamo le folgoranti idee, tutte clonate con lo stampino dell’immigrately correct, oggi irrinunciabile atout delle elites (teoricamente) pensanti. Alterneremo le genialate proposte dai presunti esperti del tabloid con altre di nostra produzione. Per consentirvi di distinguere quelle realmente partorite dalla seriosa indagine del giornale da quelle di nostra cialtrona e picaresca creazione, scriveremo le seconde in corsivetto. In caso contrario, non vi sarebbe possibile distinguere una stronzata dal’altra: idea 1) Andiamo noi a prendere i rifugiati nei paesi di partenza con mezzi nostri per assicurare un viaggio confortevole; idea 2) istituiamo una tassa fissa, tipo un nuoco otto per mille per devolvere una rendita vitalizia e una pensione baby a qualsiasi immigrato ne faccia richiesta, anche a più stati contemporaneamente; idea 3) garantiamo la libera circolazione dei profughi nell’Unione Europea così che ognuno possa andare dove vuole, destinando anche un budget apposito al loro mantenimento; idea 4) facciamo una specie di Erasmus della solidarietà: le nostre case agli immigrati e le loro a noi; idea 5) aboliamo il reato di immigrazione clandestina: chiunque dica di entrare per motivi economici, cioè per cercare lavoro, può restare da noi almeno 12 mesi; idea 6) introduciamo il reato di lesa immigrazione: galera per chi dice ‘immigrato’ anziché ‘rifugiato’ e per chi manifesta (anche implicitamente, col linguaggio del corpo) diffidenza verso lo straniero; idea 7) creiamo un centro di intelligence per prevedere da dove mai arrivano le ondate migratorie che prendono di sorpresa l’Italia; idea 8) istituiamo una DIA dell’immigrazione per scoprire chi cazzo ha bombardato la Libia e l’Irak o armato i guerriglieri siriani negli ultimi anni, senza avvertirci.
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