Mario Draghi ha detto: “C’è chi congiura contro la crescita dell’Europa, questi cospiratori sono più forti del governo”. Rino Formica, antico craxiano, ha commentato: “Il terrorismo armato provoca morti, quello finanziario impoverisce popoli e nazioni. Una morte bianca che colpisce la ricchezza diffusa. Ecco perché mi sembra che non si sia riflettuto a dovere sulle parole di Draghi. C’è chi congiura contro la crescita, qualcuno molto più potente dei governi”. Va bene, riflettiamo. Se l’invito ci viene da uno dei padri viventi dell’Unione contemporanea e da uno dei padri storici della patria che fu e di quella che ci tocca in sorte, allora bisogna mettersi sull’attenti e meditare. Mumble mumble. La bibbia, dopotutto, ci esorta a onorare i padri, quindi ci deve essere qualcosa di vero, di significativo in questi moniti imperiali. Mumble mumble. Non ci viene in mente niente che non sia troppo irriverente e blasfemo. Però, un po’ ci sentiamo scemi a essere trattati da scemi. Forse lo siamo davvero e meritiamo l’epiteto e anche le ramanzine dei padri. Eppure, qualche informazione ci turba, qualche informazione omessa, di quelle che un cronista minimamente edotto del passato dovrebbe veicolare, sotto forma di domande, al padre Mario e al padre Rino. Tipo quella che attiene alla meticolosa strategia, passata attraverso la svendita della nostra banca nazionale e il divorzio dal Tesoro del 1981, che ha consentito ai Mercati babau, ai cospiratori col cappuccio evocati da Draghi, di incardinare la sovranità effettiva della finanza su quella sbriciolata del popolo. La stessa su cui è stato edificato il sistema criminogeno di cui l’Europa Unita è una delle punte di lancia. La stessa su cui hanno messo radici le istituzioni comunitarie e posto fondamenta il palazzi dell’eurozona che qualcuno dovrà pur occupare, giusto? Ma se li occupi, le domande buone non te le poni a valle, te le poni a monte. Magari prima di accettare incarichi che non sono il trampolino per denunciare cospirazioni, ma il trono da cui assecondarle per amministrarne i ritorni. Insomma, padri o non padri, questi qua pensano davvero che abbiamo l’anello al naso. Magari è vero, magari la bella (maggioranza) addormentata nel bosco dei media dorme il sonno dei pirla, ma c’è una piccola, sparuta minoranza insonne che non si rassegna, crediamo, e ancor meno tollera di essere presa per il culo. Ecco, un bel programma di governo per la platea dei sudditi potrebbe essere questo: fate quello che dovete fare, portate a termine il progetto, ma non menateci per il di dietro. Non serve, davvero, il vostro paradiso funziona lo stesso e va dove deve andare. Lasciateci almeno la soddisfazione di non venire pigliati per le natiche. Ma concedeteci anche un altro lusso, bello grande, anzi biblico, di poter cioè declinare al negativo il quarto comandamento, il più obsoleto, quello che, aggiornato ai tempi, suona molto meglio: disonora i padri.
Nessun Commento