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Dal MES a Montepaschi: 50 sfumature di masochismo europeista

La rivoluzione francese scoppiò (anche) grazie alla presa di coscienza di una classe, la borghesia, non più disposta a subire i parassitari e soverchianti privilegi di altre due classi, il clero e la nobilità: gerarchicamente superiori, queste ultime, benché inferiori sul piano della capacità di produzione e circolazione della ricchezza. Oggi, l’evento epocale in atto può far scoccare un’analoga presa di coscienza rivoluzionaria. Purché, beninteso, i ceti attualmente soggiogati – la classe media di un tempo oggi compattata in una indistinta “massa-bassa”  –  maturino più consapevolezza. Di cosa? Delle storture genetiche (e patologiche) di un sistema economico-finanziario-sociale al collasso, certo; ma soprattutto dei privilegi annessi e connessi alle articolazioni (uffici, enti, “authority”) delle attuali classi dominanti.

Ma chi sono la “nobiltà” e il “clero” dei giorni nostri? La “nobiltà” è rappresentata dalle big corporation del business mondiale e dai pochissimi grossi player della finanza transnazionale. Quelli in grado di spostare capitali finanziari come pezzi di lego, di sfruttare capitali umani come greggi in transumanza; e anche di generare spropositati flussi di guadagni facendo leva sull’indebitamento altrui. Costoro agiscono indisturbati costruendo vertiginosi castelletti virtuali  “basati” sul lavoro, sul sudore e sulle angosce di chi manda avanti la carretta, cioè l’economia reale: di nuovo, la “massa-bassa”. A supporto di tali “Signori Assoluti” troviamo i vassalli della rete bancocentrica: qui i gruppi oligopolistici privati si irradiano (e traggono linfa) dalle Banche Centrali come i raggi di una ruota dal suo mozzo.

E il clero in chi va identificato? In molti dei media generalisti del circuito mainstream: quelli a cui è riservato il ruolo di “fare da ponti” (letteralmente, di essere “pontefici”) tra la punta della piramide e la massa-bassa. Essi “raccontano” a quest’ultima il mondo (costruito dai Signori Assoluti) come un Eden “ineluttabile”, “sopportabile” e, in fin dei conti, “giusto”; anzi, l’unico “giusto”, se non altro perché l’unico “possibile” o, meglio, l’unico “permesso”.  Inoltre essi convogliano, tramite propaganda, il consenso verso partiti dei colori più diversi, ma sistematicamente contrari al cambiamento dello status quo.  Poi c’è la manovalanza politica, cioè le cosiddette “istituzioni democratiche” transnazionali. Tuttavia, finchè non capiamo in che misura scandalosa queste ultime siano privilegiate, non maturerà mai un livello di indignazione collettiva sufficiente a innescare un reale cambiamento.

Prendiamo, allora come esempio, il MES a cui qualcuno sta pensando di rivolgersi per risolvere l’emergenza Covid 19. Intanto, il MES è così psicopatologicamente assurdo da avere i seguenti connotati: 1) ci presta, in caso di difficoltà e a caro prezzo, denari che noi avevamo prima conferito a lui, indebitandoci; 2) In cambio del prestito (di soldi nostri) ci fa firmare un “contratto” (lo chiamano “memorandum”) con cui gli consegniamo le chiavi di casa e pure il codice della cassaforte, per far sì che esso possa imporci “legalmente” e nell’ordine: aumento della tassazione, taglio dei servizi sociali, distruzione del sistema sanitario, scolastico e  previdenziale, svendita di infrastrutture logistiche cruciali della Nazione (dalle isole alle ferrovie alle società di telecomunicazione agli aeroporti: in Grecia è accaduto). Il tutto in un contesto in cui esiste una Banca Centrale in grado di creare liquidità (a costo zero) cliccando “enter” sulla tastiera di un pc. La quale BCE, però, lo fa solo per innaffiare con continuità i bilanci delle banche private; le stesse che poi indebitano gli Stati alimentando il loro debito pubblico e lucrandoci sopra un bel po’ di quattrini.

Infine, se non siete già abbastanza indignati, segnatevi queste altre differenze tra voi e “loro” (il MES e i componenti del MES): A) voi siete assoggettati alla giurisdizione penale e civile, senza immunità né eccezione; i membri del MES sono immuni rispetto a ogni giurisdizione (art. 35); B) voi, nel caso aveste bisogno del MES, sareste “dipendenti” dal MES e tenuti a obbedire a ogni eventuale consegna del MES; il MES è indipendente e “svincolato” da qualsiasi forma di controllo e ingerenza esterni; C) voi avete un Parlamento le cui sedute sono obbligatoriamente pubbliche per esigenze di trasparenza democratica; i membri del MES fanno tutto rigorosamente a porte chiuse e sono tenuti a non rivelare nulla di ciò che hanno “democraticamente” deciso per il bene della vostra “democrazia” (art. 35);

D) voi dovete pagare valanghe di tasse altrimenti passate per criminali evasori; il MES è esente da qualsiasi imposta diretta e il personale del MES è esente dall’imposta nazionale sul reddito (art. 36 comma 1 e 5); E) i vostri beni sono sempre astrattamente pignorabili e sequestrabili; i loro beni, “ovunque si trovino e da chiunque siano detenuti”, no (articolo 36) e i loro locali sono pure “inviolabili” (art. 32, comma 6); F) i vostri conti sono già ora accessibili “acca24” all’Occhio del Grande Fratello fiscale, just in time e senza limiti; i loro archivi, e qualsiasi documento da essi detenuto, sono “inviolabili”; G) voi avete bisogno del nulla osta di qualche “Garante” anche per appendere al muro un manifesto o per portare a spasso il cane; ll MES è esente da qualsiasi obbligo di autorizzazione o di licenza per qualsiasi attività intrapresa (art. 32, comma 9); H) se il nostro Parlamento entra in conflitto con qualche altro potere dello Stato, sulla controversia  decide la Corte Costituzionale; se uno Stato entra in conflitto con il MES, sulla controversia decide il MES! (art. 37). Per finire (in bruttezza): tutte queste “garanzie” i nostri “rappresentanti” le hanno concesse a una società anonima di diritto lussemburghese con sede in Lussemburgo. Nostalgia del 1789.

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