Accostare i rettili striscianti, serpenti & affini, alla situazione politica, economica e sociale di un popolo potrebbe essere meno azzardato di quanto si pensi. Dopotutto, si chiamava Serpente Monetario il famoso accordo del 1972 per fornire di un ancoraggio le fluttuazioni delle valute dei paesi Cee. Ci è tornato in mente leggendo una singolare e impressionante notizia arrivata dall’Indonesia. Nella fitta e salgariana foresta dell’isola di Sulawesi è stato ritrovato un pitone reticolato defunto il quale presentava un sospetto rigonfiamento addominale. I locali hanno deciso di squartarlo per verificare di quale mammifero si fosse cibato l’enorme esemplare e sono rimasti sbigottiti quando, dal tubo della bestia, è sgusciato fuori il cadavere tutto intero di un contadino che gli acidi intestini del mostro non avevano ancora disciolto. La storia è raccapricciante e, come tutte le storie dell’orrore (soprattutto se vere), ha finito per suggestionarci oltre misura e suggerirci un’inquietante similitudine di genere – per l’appunto e vedi sopra – politico, economico e sociale. C’è un pitone reticolato tutto intorno a noi, come il cerchio della Mediolanum, solo che fatichiamo a scorgerlo. Pur non essendo un ofide, ne ha tutte le caratteristiche: è infido, ripugnante, avvolgente, munito naturaliter di una lingua biforcuta. Si tratta del complesso spiraliforme e soffocante di regolamenti, trattati, direttive, modelli di pensiero, filtri percettivi, finzioni, menzogne, manipolazioni, bandiere, inni e bla-bla-bla che potremmo scientificamente rubricare sotto il nome di Europython Reticulatus; vale a dire, l’Europa Unita (reticolata) intesa non solo in senso istituzionale, ma ormai come spugnoso fatto psichico collettivo da cui è impossibile scollarsi tanto quanto dalla pancia della serpe mangia uomini dell’isola di Sulawesi. Il senso di frustrazione provato da qualsiasi elettore di qualunque orientamento politico di fronte ai programmi di ogni partito odierno discende proprio da una invincibile impotenza. Infatti, se restiamo nell’eurozona il nostro destino di popolo sovrano detronizzato e colonizzato non può ovviamente cambiare. Se evaderemo dall’euro, il nostro Stato si tramuterà, a sentire dotti ed economisti, in un dead State walking: una nazione cadavere che cammina. Il pitone eurocentrico ha inghiottito, insieme alla sovranità patria, la nostra stessa capacità di immaginare un futuro diverso. Se, per pura ipotesi, potessimo sventrarlo, ne uscirebbero contadini, agricoltori, professionisti, operai: insomma l’intera infilata di classi sociali messe in ginocchio dalla crisi ed espulse dall’area un tempo definita del benessere piccolo e medio borghese. Tuttavia, statene certi, non ci trovereste neanche un politico fanaticamente europeista. Quelli la bestia li risparmia. Persino ai serpenti certe pietanze fanno senso.
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