Nella propaganda massiva e martellante a favore del vaccino “fortemente raccomandato” – vale a dire sostanzialmente obbligatorio – un argomento spicca su tutti gli altri. E può essere compendiato nell’affermazione di Mattarella secondo cui l’inoculazione del siero costituisce un “dovere morale”.
Sulla stessa linea pedagogica – non in chiave istituzionale, ma nazional popolare – si pone una delle accuse più ricorrenti e tranchant rivolte da chi si è vaccinato a chi non intende farlo: sei un egoista. E, in effetti, il dovere morale di cui parla il Capo dello Stato è l’enunciazione di un imperativo etico basato sul concetto di solidarietà; la quale ultima è, guarda caso, la virtù opposta e contraria al vizio dell’egoismo. Dunque, chi si vaccina non lo dovrebbe fare solo, o tanto, per tutelare se stesso quanto, e soprattutto, per difendere gli altri cittadini. Il ragionamento è così apparentemente nobile da apparire quasi insuperabile, sia sotto l’aspetto di una elevata razionalità che sotto quello della deontologia spicciola.
1 Commento
Emanuela
30 Agosto 2021 a 17:55Buonasera Francesco Carraro, come già qualche tempo fa, anche oggi avrei un cosidetto”fuori tema” da proporre, nuovamente di provenienza germanica. Si tratta in esso del ” 60. anniversario della costruzione del Muro di Berlino”, un tema che per la sua natura storica e politica non è in alcun modo estraneo alle nostre vite di italiani d’oggidì.
Il testo che ho tradotto è frutto dalla mente sensibile, arguta, penetrante della migliore cabarettista politica tedesca di questi anni. Il suo nome è Simone Solga, nata nel 1963 a Gera, ex-DDR.
Ecco il testo dal suo video youtube del 15.08.2021:
“Il Muro, bisogna riconoscerlo, fu un grande progetto realizzato in tempi brevissimi, dove ogni mina antiuomo era perfettamente funzionante. Io non l’ho mai visto da vicino e trovo che sia, in qualche modo, tragico il fatto a noi cittadini fosse proibito – lo sapete,no?, bang bang – avvicinarci al più importante monumento della DDR. Ce lo potevano mostrare facendoci pagare un biglietto d’ingresso,no?… non stupisce il fatto che il Socialismo sia fallito… Un “Parco di Avventura Striscia della Morte” sarebbe stato utile e interessante anche per i visitatori dalla Germania Ovest.
Nel suo contributo via twitter in occasione del 60.compleanno del Muro di Berlino (se esistesse ancora), Annalena Baerbock (canditata cancelliera dei Gruenen) ha reso noto quanto segue: ” il Muro ha rappresentato una sorta di Guerra Fredda colata nel cemento”. Questo è davvero un pensiero mirabile da parte di una laureata in Scienze Politiche! Se proprio vogliamo parlare di “Guerra Fredda colata nel cemento”, allora mi pare assai più azzeccato menzionare i silos in cemento che contenevano i razzi a testata atomica. Il Muro non aveva nessuna funzione militare. Non serviva come protezione contro le azioni e gli eventuali attacchi del nemico. In caso di guerra, i carrarmati NATO, o quelli del Patto di Varsavia, – dipende da chi sarebbe stato il più veloce nel muoversi per primo – l’avrebbero raso al suolo in cinque minuti.
Il Muro aveva la sola ed unica funzione di rinchiudere noi cittadini della DDR, affinchè non corressimo in massa dall’altra parte, dal nemico. Cara Frau Baerbock, quella non fu una Guerra Fredda, quello fu un fallimento. Il Muro fu il Socialismo colato nel cemento. No, no, cari amici, il Muro non fu un errore, uno sbaglio del Socialismo: ne fu le autentiche fondamenta. E il Socialismo senza il Muro sarebbe finito nel nulla, direi, al più tardi nel 1965.
Per me, personalmente, il giorno in cui cadde il Muro fu il più bello della mia vita. Anche se non è esatto dire che il Muro cadde – era un prodotto socialista di elevata qualità! -: il Muro fu buttato giù, abbattuto, da persone incredibilmente coraggiose!”Simone Solga, Folge 15 youtube, 15.08.2021
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Grazie per i Suoi interventi e cordiali saluti da
Emanuela