Non c’e’ solo la guerra fatta di bombe e mortai. Ce n’e’ anche un’altra, meno evidente e più sottile, combattuta non sul nostro territorio, ma nelle nostre teste. L’ha dichiarata, a noi, il sistema mediatico globale di poche “centraline” cui, bene o male, fa capo il 95% della cosiddetta “offerta” informativa sedicente affidabile e “seria”. La loro arma principale e’ quella del pensiero “binario”: una semplificazione brutale, infantile e semplicistica della realtà in cui scompaiono tutte le sfumature e, soprattutto, soccombono il nostro senso critico e la nostra (innata o acquisita) attitudine al dubbio, al ragionamento e al confronto dialettico. Ecco da dove nasce la versione univoca del pensiero unico. Valeva ieri per l’Unione europea, vale oggi per l’Ucraina e i vaccini: o aderisci allo storytelling imposto o sei, in automatico, un maledetto impostore. Urge mettere in campo una controffensiva sempre più serrata sul piano intellettuale, culturale, psicologico e morale. Solo così, una eventuale nuova proposta politica potrà sperare di affermarsi. E potrà anche puntare a un reale cambiamento di rotta che ci faccia finalmente uscire dal “binario morto” attuale.
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