Che l’Italia possa, sul piano squisitamente giuridico, uscire dall’euro lo riconoscono tutti, europeisti e antieuropeisti. Ma sono anche tutti d’accordo che non si possa uscire dall’euro, sul piano brutalmente fattuale, se non a un prezzo che pochissimi sono disposti a pagare. Quindi, l’ingresso nell’euro ha rappresentato una scelta teoricamente reversibile, ma praticamente irreversibile. Lo dimostra il sentire comune del popolo, tanto caro ai populisti. Infatti, una larga maggioranza degli italiani continua a dirsi contraria alla prospettiva. E se ne fanno interpreti non solo le forze politiche a sostegno dell’attuale maggioranza (Pd, 5Stelle, Leu e Italia Viva), ma anche quelle dell’area sedicente sovranista.
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