La libertà di espressione artistica ci ha messo secoli interi a liberarsi dai lacci e lacciuoli della morale. Il fatto che l’estetica sia una riserva inespugnabile dall’etica, è un concetto relativamente recente.
Nel Rinascimento, per capirci, il capolavoro assoluto di Michelangelo (il giudizio universale della Cappella Sistina) era pieno di nudi. E quelle nudità espresse con ineguagliata finezza artistica furono considerate ben presto provocanti a sufficienza da meritare una lodevole “mascherina” sulle vergogne dei beati e dei dannati: i famosi “braghettoni” di Daniele da Volterra.
Poi, i pietosi veli furono rimossi, ma non tutti. Alcuni, i più antichi, sono stati lasciati al loro posto, proprio per la paradossale valenza storica (e, in qualche modo, artistica).
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