I fatti di Roma, con l’esercito di vandali olandesi che mette a soqquadro il centro storico della capitale e piscia sui monumenti di una città millenaria, ci fa venire in mente due cose. Primo: ma come son civili nel Nord Europa! Da decenni ci viene raccontato di quanto siano ‘avanti’ e ‘per bene’ e ‘progrediti’ i popoli settentrionali rispetto a quelli spreconi, pigri, fancazzisti che sarebbero poi i celebrati Pigs (‘maiali’, in inglese): Portogallo, Italia, Grecia, Spagna. Bene, l’orda di minorati culturali che ha lordato Roma usandone le piazze e i vicoli storici come tramezzi di cartone da sfasciare, ci illustra il reale grado di civiltà che contraddistingue certe latitudini. Benché non si possa fare di tutta un’erba un fascio, va pur detto che non parliamo di tre o quattro imbecilli, ma di centinaia e centinaia di manigoldi, abbastanza da far arrossire di vergogna i politici arancioni. Secondo: mettiamo fine a un’insulsa balordaggine, ripetuta a juke box ogni qualvolta (cioè spessissimo, se non quasi sempre, di domenica in domenica) un manipolo di ultrà sfoga la sua rabbia dentro e fuori uno stadio. Nel cronista di turno scatta il riflesso condizionato ed ecco la frase famosa: non sono tifosi, sono teppisti. Varianti: non sono tifosi, sono delinquenti; non sono tifosi, sono criminali; non sono tifosi, sono malviventi. Stop. E’ ora di dirlo: sono tifosi, eccome, anzi appassaionati di calcio quanto i milioni di altri che lo guardano impantofolati davanti alla TV. Insomma, il violento, in genere codardo, che attacca in gruppo col passamontagna, non è ‘altro’ rispetto al mondo del calcio. E’ una sua parte, a tutti gli effetti, un parente stretto di tutti i suoi protagonisti. Quei ‘signori’ con le spranghe sono tifosi, altroché se lo sono. Innamorati della loro squadra del cuore al punto di essere disposti a lasciarci la pelle (o a cavarla a qualcun altro). Dopodichè, se questa verità imbarazza gli esponenti di quel mondo, o gli opinionisti e cantori che ci campano, è un loro problema. Cerchino di farsene una ragione, ma la smettano di prenderci in giro. Anche se un po’ di ragione gli va data: quelli che hanno umiliato Roma non sono tifosi. Sono tifosissimi.
1 Commento
diego
23 Febbraio 2015 a 15:19sono senz’altro “tifosissimi”, ma dal mio punto di vista anche l’aggettivo “balordi” non guasta … ecco perche’ chiederei i danni anche alla squadra, oltre che ai diretti responsabili.