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ANGELI E DEMONI

ANGELINel web circola un video tarocco del Presidente della Repubblica, Mattarella, il quale tiene un discorso ufficiale a una platea di appartenenti al fantomatico gruppo della cosiddetta Commissione Trilaterale. Bene, abbiamo di meglio. Siamo riusciti a rintracciare un video, veicolato da una medium con facoltà paranormali intenzionata a rimanere anonima, ma molto dotata, che è riuscita a registrare il dialogo del diavoletto assiso sulla spalla sinistra e dell’angioletto assiso su quella destra del Presidente. Angeli e demoni hanno passato tutto il tempo del suo discorso (sette minuti e spiccioli) a litigare e a contendersi le auguste orecchie quirinalizie per suggerire al Capo dello Stato cosa doveva dire. Va da sé che, su ogni motivo di litigio, il piccolo diavolo ha avuto la meglio sull’angelo custode. Ecco la sbobinatura. Piccolo diavolo: Presidente, dì che la Commissione Trilaterale agevola una prospettiva strategica di lungo periodo sganciata da ogni ufficialità. Angelo custode: no, per carità, non vi si presti, Presidente. Dire sganciate da ogni ufficialità significa giustificare le cupole opache e omertose. Piccolo diavolo: stai zitto, scemo, è proprio quello che ci serve: segretezza e occultamento. Angelo custode: non lo ascolti, Presidente, vogliamo davvero tenere la gente, cioè gli elettori, all’oscuro dei processi decisionali importanti che incidono sulla vita di tutti? Piccolo diavolo: ma va là, pirlone. Sono millenni che io lo faccio e mi son sempre trovato da dio. Presidente, dai retta a me, ora devi dire che povertà, fame, repressioni e persecuzioni soffocano le speranze di tante migliaia di persone. Angelo custode: O povero me, Presidente non lo assecondi, è una denuncia troppo generica. Deve dire, piuttosto, che molti dei responsabili di povertà, fame, repressioni e persecuzioni fanno parte della Commissione che lei sta omaggiando. Piccolo diavolo: non bestemmiare, disgraziato, qui c’è il meglio del meglio dei sette peccati capitali, anzi capitalistici. Sergio, ora sottolinea che ci sono sfide che superano le capacità dei singoli stati. Angelo custode: no, Mattarella, no. Non lo faccia. Significherebbe condividere la campagna di odio e delegittimazione nei confronti degli stati nazionali che sono l’espressione geografica e patriottica delle democrazie popolari. Piccolo diavolo: ma parla come magni, porco diavolo, che se no la gente non capisce. Ora, Presidente, senti questa: luoghi di incontro come quello della Trilaterale sviluppano un metodo di lavoro che consente la comprensione delle sfide che le nostre società si trovano a dover affrontare. Angelo custode: ma è falso! Luoghi di incontro come questo sono la negazione della democrazia e l’affermazione del metodo autoritario della prevalenza dei poteri forti. Piccolo diavolo: mavaffambagno te e la tua democrazia. Ora, mo’ devi dire, Presidè, che la crisi in atto è stata ed è ancora pesante e occorre anzitutto più Europa, maggiore integrazione. A questo punto, in sottofondo si leva l’indistinto brusio della voce del capo occhieggiante alla sua sinistra: ma così le libertà costituzionali vanno a ramengo! Piccolo diavolo: appunto, Presidè, e che stiamo qua a fare? E mo’ spicciate che devo annà de sotto che me aspettano.

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