Renzi e Tsipras hanno più di qualcosa in comune, soprattutto la stupefacente capacità di vedere l’invisibile, di parlare ‘con i morti’ come il bambino del film Il sesto senso. Anzi, con le divinità. I due leader ‘accedono’ a una dimensione inattingibile agli umani, una specie di iperuranio platonico dove vivono le Idee di ciò che i nostri campioni desiderano, del mondo come lo vorrebbero, delle imprese che sono persuasi di poter realizzare o, addirittura, di aver già realizzato. Poco importa che quelle idee non si siano mai tradotte in realtà, che il mondo sia rimasto tal quale era prima del loro arrivo, che le imprese eroiche di cui si credevano capaci siano ancora sulla carta. Sfidando logica e prudenza, rilasciano dichiarazioni che trasudano orgoglio e vanagloria. Il premier nostrano, alla conferenza stampa di presentazione dei decreti attuativi del job’s act, ha dichiarato testualmente di essere stupito di se stesso, sbalordito per l’enorme mole di risultati conseguiti in un solo anno di attività. Tsipras, per parte sua, ha cantato vittoria alla fine della prima trattativa con gli eurocrati, dicendo: “Abbiamo raggiunto il nostro principale obiettivo”. Poi vai a guardare e scopri che, dopo 300 giorni di Renzi, il rapporto debito/pil è peggiorato, il debito pubblico (che, con Letta, era al 127,9%) è al 132,8%, la produzione industriale è calata, i disoccupati sono cresciuti di 156.000 unità, le riforme messe nero su bianco sono state 25 in meno rispetto a quelle di Letta. Passi al greco e ti avvedi che gli hanno semplicemente allungato l’agonia di quattro mesi in cambio dell’attuazione delle riforme del memorandum Trojka contro le quali si era tanto battuto in campagna elettorale. Insomma, son come bambini fatti giocare al parco dalle maestre. Gli lasciano dire quello che vogliono, tanto non fanno del male a nessuno di coloro che decidono davvero. “Abbiamo battuto i banditi, siamo i cow boy più forti del mondo!”. “Come no, ragazzi, adesso però torniamo in classe che la ricreazione è finita”.
1 Commento
diego
23 Febbraio 2015 a 15:09Concordo in toto, e non possiamo nemmeno consolarci con i greci perche’ almeno loro Tsipras se lo sono eletto … i greci …. gli italiani invece ……