Il Censis ha certificato quello che qualsiasi persona mediamente informata aveva già capito da un pezzo: cari ragazzi, se tutto va bene siete rovinati. I giovani più fortunati sono circa 3,4 milioni di workers ben inseriti nel mercato del lavoro attuale, quello del trattato di Schengen e delle riforme strutturali, del paradiso comunitario e delle tutele crescenti. Si tratta del 65% dei cosiddetti millennials (fascia d’età fra i 18 e i 34 anni). Bene, questi nati con la camicia riusciranno a strappare allo stato sociale una pensione da meno di mille euro al mese. Ora parliamo degli altri, cioè di 890.000 giovanotti autonomi o con contratti di collaborazione e di 2,3 milioni di Neet, cioè disoccupati che non studiano nè lavorano. Questi parenti ‘poverissimi’ dei fratelli poveri (ma fortunati) di cui sopra saranno i barboni di domani, clochard di ritorno di quell’Italia del welfare che il partito democratico dei Renzie boys, con la stessa certosina pazienza dei suoi predecessori, sta facendo a pezzi. Non ci vuole il mago Otelma e neanche un analyst della Nasa per capire che stiamo meticolosamente fabbricando una polveriera sociale che darà i suoi frutti esplosivi fra qualche decennio. Se fate parte della generazione precedente e siete riusciti a scavarvi una nicchia di comodità non siate troppo sicuri di conservarla. Una marea di ‘zombie sociali’ border line verrà a prendervi, casa per casa, per reclamare la fetta della torta che gli è stata negata. E non avranno nè voglia nè tempo di discutere di riforme strutturali.
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