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Dietro una decisione apparentemente assurda, un progetto occultamente razionale?

Il green pass è un ricatto che loro –  con l’ipocrisia tipica del padre padrone che chiama buffetto la sua cinghia robusta  – designano “spinta gentile”. Il green pass è antiscientifico, perché offre l’illusione ai vaccinati di una immunità che non hanno (e tutti lo sanno, dai premi Nobel al Ministero della Salute). Il green pass è pericoloso, perché induce chi è vaccinato ad abbassare la guardia convinto di essere definitivamente protetto. Il green pass è discriminatorio perché crea due classi di persone: i sedicenti immuni cui è garantito l’esercizio dei diritti fondamentali “a gratis”, e i paria cui è quell’esercizio è concesso solo pagando il pizzo (quasi quotidiano) di un tampone.

Il green pass sarebbe giuridicamente impraticabile in uno Stato laico, degno di questo aggettivo, perché mira a ottenere un comportamento sedicente virtuoso dai cittadini, che solo uno Stato etico –  e quindi, per natura, impositivo, violento e tendenzialmente totalitario – può esigere. Il green pass è manipolatorio sul piano psicologico, morale e linguistico, perché imposto per una ragione palesemente falsa (più libertà per tutti), con una intenzione tanto più vile e meschina in quanto non esplicitamente dichiarata (più vaccino per tutti). Il green pass è illogico, perché prescrive un onere (il tampone) quasi intollerabile (per i costi e per i fastidi provocati) agli ormai rari cittadini non vaccinati; un obolo che non era richiesto, nell’imperversare del Covid, a nessun cittadino, quando erano tutti non vaccinati. Il green pass va esattamente contro la linea richiesta dall’Europa, dopo lustri di compiti per casa fatti solo perché ce lo chiedeva l’Europa.

Il green pass in definitiva è un provvedimento, nell’ordine: ricattatorio, antiscientifico, pericoloso, discriminatorio, illecito, manipolatorio, illogico, antieuropeo. E allora perché? Perché lo fanno? La spiegazione più in voga tra i pochi antagonisti al Sistema è che siamo governati da citrulli. Cioè, saremmo l’ultima ruota del carro, come sempre: un popolo di imbecilli governato da cialtroni. Se così fosse, sarebbe rincuorante. Perché, alla fine, la forza dell’evidenza e della ragione, o almeno quella della politica e del vento storico, avrebbe la meglio: rientreremmo anche noi nei ranghi m ragionevolezza così come, e per lo stesso motivo per cui, a suo tempo entrammo nel girone infernale dell’euro.

Ma se invece fosse il contrario? Se l’Italia stesse semplicemente facendo da capofila, da apripista di un modello che poi toccherà a tutti gli altri? Dopotutto, giusto sette anni fa, proprio il nostro paese venne ufficialmente investito del ruolo di portabandiera mondiale nelle campagne vaccinali. Sta tutto scritto nel sito dell’ISS: “Nell’ambito del Global Health Security Agenda, l’Italia è stata designata quale capofila per i prossimi cinque anni delle strategie e campagne vaccinali nel mondo. A ricevere questo prestigioso incarico alla Casa Bianca a Washington, alla presenza di Barack Obama, il Ministro Lorenzin e il Presidente dell’AIFA Pecorelli che commentano: ‘un importante riconoscimento scientifico e culturale internazionale per il nostro Paese’. L’Italia guiderà nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel mondo. È quanto deciso al Global Health Security Agenda (GHSA) che si è svolto venerdì scorso alla Casa Bianca. Il nostro Paese, rappresentato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, accompagnata dal Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) prof. Sergio Pecorelli, ha ricevuto l’incarico dal Summit di 40 Paesi cui è intervenuto anche il Presidente USA Barack Obama”.

Sotto una decisione palesemente assurda, magari, c’è una spiegazione perfettamente razionale: il mondo è stato usato come cavia solo per i vaccini, noi anche per testare come sarà il mondo, a vaccinazione ultimata.

Francesco Carraro

www.francescocarraro.com

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1 Commento

  • Rispondi
    Emanuela
    24 Settembre 2021 a 17:59

    Buonasera Francesco Carraro. Nel corso della lettura del Suo articolo qui sopra si sono accese via via nella mia mente delle piccole luci di allerta ogni volta che il mio sguardo si è soffermato su sostantivi e aggettivi per me assai eloquenti. Si tratta dei seguenti vocaboli: padre-padrone, manipolatorio, ricattatorio, pericoloso, impositivo, totalitario, violento.
    Accipicchia, mi son detta sobbalzando sulla seggiola! Qui ci siamo addentrati all’interno dei territori di uno dei tipi umani più potenti scoperti dalla Floriterapia del dr. Edward Bach: ovvero, del tipo Chicory.
    Una piccola selezione di descrizioni di questa tipologia umana l’ho trascritta allora qui appresso. Penso fortemente che la conoscenza approfondita di queste persone, con cui tutti noi abbiamo o abbiamo avuto rapporti, – spesso familiari, ma non solo, – sia fondamentale per creare anticorpi salvavita nella mente e nel corpo, sempre. E, particolarmente, in un periodo come questo nostro.
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    Chicory (Cicoria selvatica, Cichoryum intybus). Quando gli aspetti di amore universale, che caratterizza questa tipologia nel suo stato evoluto, vengono sottomessi alle esigenze e alle necessità di nutrimento personale, il tipo Chicory ci appare sotto una luce completamente diversa. Quella stessa in cui sembra quasi che i fiori vampirizzino la pianta, sopravvivendole sino alla fine. E’ un po’quello che fanno le persone Chicory, che sanno entrare nelle vite degli altri, e condurle, dirigerle, sentendosi sempre al centro dell’attenzione. P.M. Chacellor (I Fiori di Bach, Armenia, 1971) le chiama “i vampiri dell’umanità”, che sanno elaborare complesse strategie, come i rami a zig-zag della pianta, per ottenere ciò che vogliono, o per paura di perdere i propri cari, dando sempre l’impressione di fare il bene altrui. In realtà, sono sempre rivolte alla soddisfazione di quell’atavico bisogno d’amore mai corrisposto loro da alcuno (particolarmente dalla loro madre).
    Qui si tratta quindi dell’archetipo non di “madre buona” ma di “madre bisognosa”(“the needy mother”, citata da M. Scheffer): con ciò si intendono non solo le madri, ma anche tutte le persone che, per ottenere attenzione affettiva, ma anche a fine di crescita sociale ed economica, sono capaci di modificare e manovrare manipolando le vite degli altri in maniera molto indiretta, spesso subdola, così che diventa molto difficile liberarsi dal loro influsso e dai loro legami.
    A volte, ci si ritrova così avvinghiati in questa loro stretta, talora senza neppure accorgersene, da non riuscire a respirare, sino all’insorgere di patologie respiratorie a livello somatico.
    (da Accademia Centaurea, I Fiori di Bach – Guarire con l’anima delle piante, Macroedizioni, 2004, pagg 99-101)
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    I soggetti che appartengono alla tipologia floreale Chicory colpiscono di solito per la loro gentilezza e amabilità esagerata. Tuttavia, questo comportamento piacevole cela delle personalità pronte ad incassare, che raggiungono tutto per mezzo della loro cortesia e che soffocano sul nascere ogni tipo di resistenza, immischiandosi, inosservati, nelle vite degli altri. Dai quali si aspettano un sostegno incondizionato e reagiscono in modo estremamente risentito a bagatelle, provando autentica collera per la scarsa gratitudine da parte di chi stanno manipolando.
    La tipologia Chicory viene accoppiata al Meridiano del Polmone nell’Agopuntura Cinese, quindi si trova in rapporto diretto con la funzione respiratoria.
    (Dietmar Kraemer, Nuove Terapie con i Fiori di Bach, vol. III, Ed. Mediterranee, 1998, pagg. 65-66)
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    La loro continua preoccupazione per il bene e la felicità degli altri non è in realtà amore per il prossimo, ma puro egoismo. Infatti, l’aiuto che offrono non è mai disinteressato, perchè pretendono in cambio gratitudine e cercano con il loro atteggiamento servizievole di legare a sè gli altri e tenerli sotto la loro influenza. Spesso rinfacciano quello che hanno fatto per loro, per poter così esercitare su di essi una continua pressione morale. …………….. I Chicory involuti impongono agli altri, nel vero senso della parola, le loro azioni “a fin di bene”, e si offendono facilmente se questi rifiutano il loro aiuto o non seguono i loro consigli. Cercano sempre di costringere gli altri in una posizione di dipendenza da loro o di sfruttare un rapporto di dipendenza già esistente, per esempio con i bambini, al fine di comandarli ottenendo la loro obbedienza. ……………… SI intromettono molto volentieri nelle faccende altrui, che non li riguardano affatto, sfruttando spesso la benevolenza e il senso del dovere delle altre persone. Con l’andar del tempo, cercano di acquisire sempre maggiore influenza sulle vite degli altri, e alla fine pretendono che si chieda il loro parere in tutte le questioni concernenti, appunto, la vita altrui. Se gli altri, perfino i loro figli ormai cresciuti, osano prendere decisioni autonome, i Chicory involuti si offendono a morte e sono capaci di serbare rancore per molto tempo, perchè hanno la sensazione di essere stati dimenticati. ……………….Non manifestano apertamente la loro brama di potere, preferendo agire in modo diplomatico. Spesso fanno capire chiaramente quali sono le loro richieste e gli altri obbediscono, quasi fossero senza volontà, perchè pensano di essere loro debitori di qualcosa. La loro tattica manipolatoria è talvolta così scaltra che l’altro giunge a pensare che quel che è indotto a fare sia davvero la cosa migliore per sè. ………………I tipi Chicory hanno una paura esagerata di rimanere soli. ………….Vogliono creare un rapporto di dipendenza con gli altri, perchè sono loro ad esserne dipendenti, altrimenti la loro vita appare priva di senso. Goetz Blome scrive che è estremamente dannoso dare ascolto ai ricatti sottili dei pazienti Chicory. Essi devono essere, invece, aiutati a liberarsi dalla loro morbosa mancanza di autonomia affettiva.
    (Dietmar Kraemer, op. cit. vol. I, pagg. 72-75)
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    Chicory (Cicoria selvatica, Cichorium intybus)
    Il Fiore della relazione
    Le persone in stato Chicory “negativo”hanno uno spiccato atteggiamento di aspettativa. Un esempio classico è quello della “supermadre”che tiene legati a sè i figli con invisibili tentacoli da piovra, e provoca traumi duraturi nei caratteri più deboli (spesso i figli di padre o madre Chicory diventano soggetti borderline). Perennemente in ansia per le sorti della sua famiglia e della sua ramificata cerchia di conoscenze la “supermadre” vuol essere sempre dappertutto, almeno in spirito. Non fa che organizzare, guidare, dirigere, ha sempre qualcosa da correggere, da proporre, da obiettare. Il suo motto è”lo dico, lo faccio, solo per il tuo bene”.
    Questo atteggiamento si presenta spesso anche negli uomini. I caratteri Chicory dispongono volentieri dei sentimenti e delle vite dei loro familiari con un orgoglio possessivo. Un padre Chicory è sempre pronto a rendersi utile, anzi, quasi impone alla famiglia i suoi gesti di generosità, e guai se non vengono accolti con gratitudine!
    Dietro ogni stato Chicory involuto si nasconde una profonda insoddisfazione spirituale, un grande vuoto interiore, la sensazione di non essere mai stati amati veramente da nessuno. Non di rado, infatti, alla base di questo stato c’è un’infanzia priva di amore, di comprensione e di affettuose cure. Spesso di tratta di persone che sono state costrette troppo presto a dare molto di più dei loro coetanei, assumendosi ad esempio la responsabilità di occuparsi di fratelli più piccoli, sacrificando così le esigenze proprie dell’infanzia e adolescenza. Dovendo assolvere a dei compiti più grandi di loro, si sono visti costretti a cercare mezzi e modi per raggiungere il loro scopo in via indiretta. Soggetti ad un impegno superiore alle loro forze, non ricevevano tuttavia in cambio conferme e riconoscimenti adeguati.
    Nel carattere Chicory è presente in potenza una grande forza spirituale ed un’autentica capacità di amare, che può essere destata solo se si è pronti a riconoscere che il “pozzo senza fondo” interiore può essere colmato solamente liberando la sorgente d’amore racchiusa nel proprio intimo. Non appena si pone la propria attività al servizio altruistico del prossimo, ci si accorge che da questa sorgente iniziano a fluire una grande forza e sicurezza. Nel Chicory evoluto la grande “energia materna” fa sì che ci si possa dedicare agli altri con abnegazione, creando un ambiente fatto di calore, cordialità e sicurezza, nel quale le altre persone si sentono protette e rispettate.
    (da Mechthild Scheffer, Il Grande Libro dei Fiori di Bach, Corbaccio, 2000, pagg. 93-96)
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    CARATTERISTICHE INTERIORI CHICORY Ha un egoismo molto marcato. E’ inflessibile con chi lo contesta e contrasta la sua modalità affettiva, diventa insopportabile. Prova rancore. Ha un’alta opinione di sè, pretende di essere indispensabile, si considera molto importante nella vita degli altri. …………….. Ha ansia di controllare, il suo è un atteggiamento da padre/madre padrone. Il problema di fondo è un bisogno sproporzionato di affetto, unito alla smania di correggere gli altri, perché li considera una sua proprietà, una estensione di se stesso. ………….. Non ha scrupoli morali, idealizza la sua immagine e la considera migliore di quello che è realmente. La sua manipolazione è più o meno sottile a seconda del livello culturale e intellettuale della persona. E’ diffidente, ha una aggressività implicita che tenta di nascondere. …………….Coloro che si trovano nello stato Chicory “negativo”, condizionano pesantemente l’ambiente circostante. Sistemano, propongono ed organizzano la vita dei loro cari, o quella di chi dipende da loro, con la scusa ” lo faccio per il tuo bene”. Ma sono terribilmente invadenti. ………………..Scambiano le esigenze di libertà dell’altro come uno sgarbo, perché hanno la sensazione di sentirsi esclusi, pensano di non essere al primo posto, e quindi per non provare questo dolore diventano soffocanti, subissando il prossimo con sensi di colpa. Temono la solitudine, ma alla fine vengono allontanati e rimangono soli proprio a causa del loro comportamento. Si ammalano anche gravemente, perché per loro la malattia rappresenta in modo inconsapevole un ultimo disperato tentativo di richiesta di aiuto, per richiamare su di sè l’attenzione, per esserne sempre al centro, e per ostacolare ed impedire l’autonomia altrui.
    (da Anna Zelli, I Fiori di Bach, sito Internet)
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    “Ogni malattia può essere definita malattia dell’anima” Novalis (Scrittore e filosofo tedesco, 1772-1801) citato da Thomas Bernhard in apertura del suo “Il Freddo – Una Segregazione”, Adelphi, 1991)
    __________________________
    Cordialmente
    Emanuela

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