Il discorso d’addio, di quattro minuti appena, di Nigel Farage al Parlamento europeo – con il quale il più noto dei politici inglesi anti-euro ha salutato l’Unione – è una miniera di spunti di riflessione. E non solo, si badi bene, per i cosiddetti populisti e sovranisti, ma anche per tutti gli altri. Persino per chi ha sempre creduto, e ancora crede, alla prospettiva di una integrazione libera e democratica fra gli Stati del Vecchio Continente. Analizziamolo, allora, passaggio per passaggio.
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