Se cercate un riassunto di ciò che siamo diventati – e anche del perché – dovete procurarvi un quotidiano uscito nei giorni scorsi. Parliamo dell’autorevolissima testata che ha nome ‘Repubblica’ e che, dalla metà degli anni settanta, fa concorrenza al Corriere come top player della Grande Stampa Nazionale. Laica, progressista, illuminata dall’immenso genio di Eugenio Scalfari, Repubblica è un’ottima cartina di tornasole per capire almeno due cose: da un lato, come la pensa la sinistra che ha tradito la sinistra, cioè la destra camuffata da sinistra e quindi apolide, liberista, transnazionale, globalista; dall’altro, tutto quello che ‘non’ va fatto per tutelare gli interessi dell’Italia. Detto questo, recuperatevi il numero di giovedì 6 luglio e correte a pagina due. In alto a destra, è riprodotta la facciata gialla di un blocco notes dove sono elencate le riforme fondamentali per il popolo italiano, quelle che il Parlamento ha da approvare per dare un senso a questa legislatura e, già che c’è, alla nostra vita. Non stiamo esagerando con l’enfasi. Tutt’altro. Il titolo in capo al foglio è, nientepopodimeno: “Le leggi da non tradire”. Poi, sotto, ecco elencati i ‘dieci comandamenti’ con tanto di casellina per la fatidica spunta a significare: fatto! Insomma, una check list in piena regola. E allora andiamo a ripassarcela, la ‘lista della spesa’, mettendola a confronto con le reali esigenze dell’italiano medio, quelle non inventate da questo governo e non propagandate da Repubblica. Per esempio, in tema di salute, ci starebbe una riforma della sanità che preveda investimenti anziché tagli. Ecco, invece, la priorità del governo PD e di Repubblica: “Cannabis, legalizzazione dell’uso personale e terapeutico”. Andiamo avanti: in tema di sicurezza, ci vorrebbe una legge ben fatta che tuteli i cittadini indifesi più che non i criminali specializzati nell’assalto diurno ai negozi o notturno alle case. Ecco, invece, la priorità del governo PD e di Repubblica: “Tortura, introduzione del reato”. Ancora: in tema di fine vita, sarebbe auspicabile una legge che anticipi la pensione e la renda dignitosa, anziché posticiparla fino alle soglie del loculo così da ridurre “naturalmente” i ratei da pagare. Ecco, invece, la priorità del governo PD e di Repubblica: “Disposizioni sui trattamenti sanitari e diritto al rifiuto delle cure”. Ma non è finita: in materia di tutela della cittadinanza e degli interessi nazionali, chi non sogna una bella riforma per allargare i cordoni della borsa a favore dei cittadini precari, delle famiglie strozzate, dei pensionati alla canna del gas? Ecco, invece, la priorità del governo PD e di Repubblica: “Ius soli, cittadinanza ai figli di immigrati”. In conclusione, un consiglio: ritagliamocelo, questo trafiletto. Gioverà per non dimenticare l’immensa distanza tra i bisogni dei cittadini (sovrani senza scettro) e quelli della loro classe dirigente e intellettuale. Poi, forse – se e quando torneremo a votare – lo estrarremo dal taschino. Vuoi vedere che serve?
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