Di fronte alla irresistibile ascesa di Macron e alla sua quasi scontata vittoria su Marine Le Pen nel prossimo ballottaggio per le presidenziali francesi si impongono alcune considerazioni che potremmo mettere in colonna sotto un titolo latino: ‘Vulgus vult decipi’ che significa ‘il popolo vuole essere ingannato’. Trattasi di un motto tradizionalmente attribuito a un cardinale del rinascimento italiano, Carlo Carafa. Esso è facilmente comprensibile e se ne può compendiare il senso così: a volte, anzi spesso (anzi sempre?) pare che il popolo di cui ci sentiamo tutti parte e per il quale proviamo una istintiva attrazione (per via del nostro irriducibile romanticismo democratico) voglia proprio essere turlupinato, preso in giro, raggirato. Un po’ come quei gonzi che, alle fiere ambulanti del far west, si facevano propinare a buon prezzo le tisane salvifiche dagli ambulanti imbroglioni. Non c’è davvero altra spiegazione. Deve trattarsi di una prerogativa delle masse elevata all’ennesima potenza in un’era in cui le masse vanno al guinzaglio di chi ne detta tempi e ritmi dei pensieri e dei sentimenti. Torniamo a Macron. Egli è, con tutta evidenza, un bamboccio ben fatto, ben impostato, ben costruito. Insomma, il classico politico gggggiovane e fico costruito in provetta per fare gli interessi delle elites. Anche l’Italia ne ha avuti in sorte di analoghi, come sapete. Ma nel caso di Macron, il suo curriculum è così eloquente che gli manca solo un cappello a punta in testa (magari con le orecchie da asino) con su scritto: ‘sono stato mandato per servire i padroni del globo’. Facciamo un giochino. Quali sono le poche, ma irrefutabili, certezze maturate dalla gente comune mediamente sveglia rispetto alla realtà della globalizzazione? Che il corso attuale della politica è un teatrino per assecondare le strategie delle multinazionali e depotenziare gli stati nazione; che ci sono poche dinastie familiari fantamiliardarie, tipo i Rotschild, in grado di ammassare più risorse dell’ottanta per cento della popolazione mondiale messa assieme; che il liberismo selvaggio e il mito della concorrenza e dei mercati è il grimaldello per proletarizzare la middle class di un tempo; che ci sono gangli di potere semi-occulti, tipo il celebre Bilderberg, dove la storia viene scritta a dispetto della volontà popolare. Bene, Macron ce le ha tutte! Le accendiamo? È stato advisor della multinazionale Nestlè; è stato consulente della banca Rotschild; ha fatto parte come relatore della ‘Commissione per la liberazione della crescita’ insieme ad altri padri nobili del pantheon europeista tipo Jacques Attali e Mario Monti; ha preso parte al gruppo Bilderberg nel 2014. Cos’altro serviva a capire che egli è tanto giovane fuori quanto ‘vecchio’ dentro? Eppure ha vinto e rivincerà. Il che ci riporta al motto del cardinal Carafa da cui abbiamo preso le mosse. Vulgus vult decipi. La frase, per amor di completezza, termina così: ergo decipiatur (‘dunque, sia ingannato’). Dalle nostre parti si direbbe, dei francesi: becchi e bastonati (cornuti e mazziati). E ben gli sta.
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