C’è un tema di cui si discute pochino sulla grande stampa nazionale, anche se, visti i tempi, non sarebbe male dedicargli un qualche spazio. Ci riferiamo alla cosiddetta elicopter money. In cosa consiste? Nel fatto che la BCE crei pecunia dal nulla, come solo a lei riesce, e poi la distribuisca, anziché alle banche a tasso zero virgola briscola, direttamente alle persone. Incredibile, vero? Una trovata così bella, e logica, da sembrare il parto di un cospirazionista in crisi di astinenza. Li vedete i nostri politici storcere la bocca, scandalizzati? Com’è possibile, direbbero. Nel loro universo semi-magico, di babbani sedotti dalle magie di Harry Potter, si tratta di una provocazione bella e buona: da che mondo è mondo il denaro è gestito da una autorità indipendente, detta banca centrale, aureolata di poteri para-divini in virtù dei quali essa somministra la cartamoneta ad altri intermediari, i banchieri privati, i quali, a loro volta, dispensano fettine del ghiottissimo pandoro alla cittadinanza, cospargendole di un filo denso di lievito dal noto nome di interesse sul debito. Così va il mondo, da che mondo è mondo, forse persino nella Genesi se ne trova traccia, tra il versetto dello spirito alitante sulle acque e quello dell’operazione intercostale su Adamo. Non c’è da stupirsi. Per la nostra classe dirigente, politica e intellettuale, l’argomento monetario è così nebuloso e inviolabile da sfidare persino quello del pene, di cui ha di recente parlato il porno star Rocco Siffredi a proposito degli ultimi tabù della nostra era. Sennonché accade un fatto clamoroso: al capo economista della BCE, Peter Praet, è scappata di recente un’ammissione incredibile, autentica voce dal sen fuggita: l’elicopter money è una misura estrema da non scartare a priori. È partita subito la contraerea dell’ortodossia militante. Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ha severamente censurato il collega Praet affermando che, prima dei risparmiatori, ci sono gli interessi delle banche i quali verrebbero messi a repentaglio se la BCE dovesse distribuire soldi direttamente alle persone: “La elicopter money produrrebbe buchi enormi nei bilanci della banca centrale”. Finalmente uno che parla come imbroglia. La distribuzione di denaro va bene se è a favore dei banchieri, è una scelleratezza se dà ossigeno alla gente comune. Un economista direbbe che nel primo caso c’è una credibilità, un’affidabilità, una solvibilità che nel secondo manca. Le vicende di questi giorni ci dicono esattamente l’opposto, ma non importa. L’aspetto divertente è che le avventate dichiarazioni di Praet hanno messo in subbuglio i feudatari dell’impero peggio di una bestemmia in chiesa. Denaro fresco agli esseri umani a tassi umani? Come si può anche solo pensarlo? Come se fosse possibile moltiplicare il denaro così, con uno schiocco di dita. Come se fosse possibile, poi, distribuirlo tipo Gesù coi pani e i pesci. Panico in sala tra i parlamentari filogovernativi, in preda all’ansiogena premonizione di dover essere chiamati, a breve, a pronunciarsi su una riforma autenticamente rivoluzionaria e popolare. Ma sul punto, la cupola del PD è stata chiara, con i suoi sherpa: “State sereni, mosci e schisci, non accadrà nulla di che perché vigileremo noi, continuando a fare gli interessi del grande capitale”. Come sempre.
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