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QUESTA E’ LA CANZONE INTELLIGENCE

Canzonte intelligenteScoppia la bomba e al sistema massmediatico gli parte l’embolo. Tutti, indistintamente, i canali radio giornalistici dell’Europa che fa notizia cominciano, all’unisono, a blaterale le stesse vaccate. Per farlo in sincrono, mica serve un Interpol dell’informazione (anche se, molto presto, qualche idiota inizierà a proporlo). È sufficiente lo sparo di due o tre veline dall’alto della Spectre dei quattro gatti che gestiscono la gran maggioranza delle major televisive continentali e il gioco è fatto. Ovviamente, le veline non sono preparate a caso, anzi. Viene prima consultato il Manuale delle Giovani Marmotte della Reazione al Terrore. È un libello di poche pagine venerato, in redazione, più del libretto rosso di Mao nella Cina che fu. Il comandamento numero uno recita: se succede una botta grossa, made in Isis, prima di tutto dire che c’è stato poco coordinamento tra le intelligence dei vari paesi. Un nanosecondo dopo l’esplosione, quando l’eco dello scoppio non si è ancora spenta, parte il tam tam: interrompiamo le trasmissioni per darvi la terribile notizie e, comunque, ci vuole più coordinamento tra le intelligence. Mai come dopo i fatti di Bruxelles, è stato fatto uso ed abuso di una parola (intelligence) che meriterebbe ben altro rispetto e considerazione. E mai, come dopo l’ultimo colpo gobbo del Califfato, di intelligence non si è vista traccia nei pensieri, nelle parole, nelle azioni e nelle omissioni dei politici di punta e di chi era tenuto a raccontarci che cavolo accadeva. Un solo grido, un solo allarme: l’Europa è in fiamme e, comunque, ci vuole più coordinamento di intelligence. In realtà, qualunque cervello non lobotomizzato sarebbe stato in grado di muovere due obiezioni, in ordine di tempo. In primis, come diavolo fate a conoscere il baco che ha causato il crimine se il crimine è appena successo? In secundis, a bocce ferme, passate le canoniche ventiquattro ore, perché parlare di lacunoso coordinamento di intelligence, quando pare (dico pare) che la polizia belga abbia lasciato in libertà uno dei futuri assassini già estradato dalla Turchia al Belgio? È un problema di coordinamento di intelligence diverse? O è, piuttosto, un problema di coordinamento tra i singoli neuroni di una intelligence sola? È la seconda che hai detto risponderebbe persino il concorrente scemo della ruota della fortuna. Però, con tutti geni in libera uscita di cui meniamo vanto, a nessuno gli è venuto in mente. Ci sarà un perché? Eccome se c’è. Se dai la colpa a uno solo non puoi invocare più accentramento tra i servizi di tutti i ventotto disgraziati componenti della UE. Se, invece, parli di difetto di coordinamento fra intelligence, il dado è tratto. Dopo il bombardamento al tritolo degli aeroporti e delle metro, parte il bombardamento mediatico alle coscienze semi-dormienti dei cittadini. E il tempo di innesco della seconda ondata di bombing è quasi più rapido della prima. Comandamento numero uno, ricordiamolo: ci vuole più coordinamento di intelligence. Fortuna che c’è l’Isis a ricordarcelo, ogni tanto.

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