La Merkel si è resa conto di aver trascurato un fattore quando le hanno comunicato una notizia terribile. I suoi giudici fanno le bizze, cioè ragionano. La Anghela ha telefonato alla Commissione Europea per scusarsi, dice che si rende conto che non sarebbe dovuto succedere, che si augura non ricapiti più, che manda comunque i suoi ossequiosi saluti ai ventotto savi. Poi ha messo giù la cornetta e ha chiamato, inviperita, l’associazione dei magistrati teutonici, responsabili del dannatissimo casino. In buona sostanza, e per dirla con Brecht, si è scoperto che c’è davvero un giudice a Berlino. Infatti, il sindacato di cui sopra si è accorto di una clausola inaccettabile nel cosiddetto trattato transatlantico, il famigerato TTIP, quel mercato unico USA-Europa di cui tanto poco si parla perché i delegati dei governi europei, incaricati della trattativa, vogliono farci una sorpresa e annunciare la sua entrata in vigore a cose fatte. Sennonché, qualcuno ha fatto la spia e, dalle segrete stanze dei cospiratori per il superiore bene dell’umanità occidentale, è trapelato un dettaglio. Il trattato conteneva una clausola, la investor state dispute settlement, che stabiliva di deferire a un arbitrato internazionale sottratto alla giurisdizione delle nazioni sovrane le eventuali dispute tra una multinazionale e uno stato europeo. In parole povere, se l’Italia volesse vietare i polli al cloro made in USA, non potrebbe farlo d’imperio, ma dovrebbe rivolgersi a una fantomatica corte terza, ovviamente indipendente, composta da saggi autentici, che deciderebbe se ha ragione la multinazionale oppure torto il nostro paese. Messa così, era talmente scandalosa, la clausola, che hanno dovuto eliminarla dalle bozze. Però, la Commissaria UE al Commercio, Cecilia Malstrom, non si è data per vinta. Alla pari di tutti i suoi colleghi, ella non è pagata per tutelare i diritti dei cittadini comunitari, bensì, come dice il suo titolo altisonante, per curare gli interessi del Commercio. Ergo, la Cecilia, dopo aver consultato La fattoria degli animali di Orwell, ha proposto la stessa soluzione di prima camuffandola con un nome diverso: invece dell’investor state dispute settlement, che ne dite se facciamo un Court System, cioè un insieme di Corti internazionali, ovviamente indipendenti, come la BCE e come la Commissione stessa, “dotate di poteri speciali e composte da giudici specializzati”? La Merkel, come dicevamo, messo giù il telefono da suddito, ha tirato su quello da padrona e si è fatta passare il capo delle toghe rivoltose. Il succo del suo discorso è stato, più o meno questo: “Tu ti sei bevuto il cervello, razza d’inadeguato figlio di zoccola. La Cecilia ci ha una diavolo per capello. Non capisci il salto di qualità democratico? Basta giudici come te che han giurato su concetti obsoleti tipo la legge uguale per tutti eccetera eccetera. Qui andiamo verso il futuro con giudici specialmente autonomi, specialisti di specialità raffinate, tipo quelli istruiti a non penalizzare i profitti di una corporation sull’altare degli speciosi egoismi nazionali. Chi siete tu e gli altri magistrati collusi, per essere così speciali, da contravvenire gli ordini della Commissione, da ostacolare l’era nuova di questa nuova specie di magistrati?”. L’uomo dall’altra parte del filo, si è fatto piccolo piccolo, rosso rosso, goffo goffo dinanzi all’ira di Colei e ha balbettato: “Ma, mi perdoni Cancelliera, ma così facendo, con questo andazzo, riducete le vestigia democratiche della nostra repubblica a un supermarket dove chi deve subire le sentenze coincide con colui che le emette. È questo che volete?”. Anghela ha rotato gli occhi cerulei, luciferina e soddisfatta, e prima di mettere giù ha sussurrato solo: “Una specie.”
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