Se pensate che a ogni male c’è rimedio perché tutto, prima o poi, si aggiusta, state attenti. Non è detto che il vecchio detto funzioni sempre o funzioni bene. Puta caso che dopo Renzi ti becchi la Boschi come premier e dopo la Boschi la Serracchiani? ‘Vedi che non c’è mai limite al peggio?’ direbbe un patito di proverbi popolari. Però, però. La Serracchiani, a ben guardare, potrebbe essere l’inizio della soluzione anziché l’ennesima svolta buona. Perché proprio la Serracchiani? Perché tirare fuori nomi così e rigirare il coltello nella piaga a un popolo che ha pur avuto giganti politici, nel bene e nel male, come De Gasperi e Togliatti, Moro e Fanfani, Craxi e Andreotti? Giro che ti rigiro, amore bello, perché questo è ciò che oggi passa il convento. Arridaje coi proverbi! I proverbi sono inevitabili in tempi di vacche magre perché essi colmano il vuoto delle idee. Quando non sai cosa dire, in ascensore, o dal dottore, o meni il can per l’aia o tiri fuori un proverbio, come il coniglio dal cilindro, un motto, una frase fatta e ti cavi fuori dall’imbarazzo. Dove latita il pensiero indipendente, i luoghi comuni prosperano. E le scuole di politica del PD nascono come funghi porcini. Ma torniamo a bomba, perché su un fatto non ci piove. La Serracchiani, per quanto parte di un partito che sta facendo carburare il diesel ingolfato dell’economia italiana (e, quindi, apparentemente parte del problema) potrebbe costituire, invece, una sorprendente ipotesi di soluzione. La signora Deborah ha detto, destreggiandosi da docente in uno degli asili democratici di cui sopra: “Noi non possiamo pensare solo all’economia, ma abbiamo il dovere di preoccuparci anche della crescita morale di questo paese”. Signori miei, se un’idea simile prende davvero piede, forse salviamo capra e cavoli. Non solo la Serracchiani ha detto una cosa sacrosanta, ma l’ha messa pure nero su bianco. Carta canta e villan dorme. E se gli appunti di questa lezione finiscono sui banchi dei futuri balilla democrats e poi, dalle loro cartelle, transitano sulla tavola apparecchiata di ottimismo presente e benessere futuro delle loro famiglie, se quindi quegli appunti li leggono, dopo il carosello serale delle belle notizie della Rai di Campo dall’Orto, se, insomma, l’Italia smette di guardare alla crescita materiale (pur quotidianamente evocata dal Renzi) e si mette a puntare alla crescita morale, quindi civile, culturale, di etica e pensiero, l’effetto domino sarà assicurato. Seri studi statistici lo dimostrano: più un elettore cresce moralmente e intellettualmente, meno gli garba l’idea di votare il nuovo PD. Quindi, la Serracchiani potrebbe servire a rivitalizzare l’Italia come Renzi è servito a rottamare il vecchio PD. Speriamo che la donna continui nella sua missione e si accorga troppo tardi degli effetti che fa. Come diceva quel tale? Guai a chi si alleva una serpe in seno.
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