È davvero singolare l’attacco concentrico alla famiglia tradizionale in atto negli ultimi tempi. Sarà colpa di un dato di fatto ancora non smentibile: un essere umano di sesso maschile unendosi a un essere umano di sesso femminile può generare un figlio e dar vita a un nucleo stabile di convivenza chiamato famiglia. Questo dato regolare di realtà è divenuto, all’improvviso, un’eccezione a cui si impone di autogiustificare la propria esistenza, anzi la propria stessa sopravvivenza. Come pretendere dal cielo di motivare il suo blu. Ma tant’è. È ciò che accade di fronte all’emergere prepotente di altri centri di interesse che reclamano il medesimo diritto naturale al coniugio e alla figliolanza. Altri amori, altri clan, altri sodalizi esigono di vedersi riconosciuto un plus che la natura matrigna si ostina a concedere solo all’unione incivile di coppie formate da soggetti di genere diverso. Come si fa, come non si fa? Di certo, i cultori di questa trasgressiva e ignominiosa abitudine detta famiglia tradizionale, pur rappresentando la schiacciante maggioranza della società, sono convocati davanti al tribunale della Nuova Scienza, della Nuova Etica, della Nuova Laicità e della Nuova Storia a discolparsi. Perché pretendete in esclusiva il diritto a generare ed allevare dei figlioli? E con questa Corte, signori miei, mica si scherza. Essa schiera l’artiglieria pesante fatta di giornaloni di grido, di opinionisti di grido, di politici di grido. E di un sacco di vipppppssssss. Very important persons. Tutta gente che piace, insomma. E a questa gente che piace (quando essa raggiunge la massa critica) la democrazia je fa na’ pippa, come dicono a Roma. Quindi, chi sostiene l’ovvio (maschio+femmina=bambino) viene vilipeso come un indigeno non acculturato da ‘trattare’. Per contro, chi sostiene l’assolutamente altro ed eccentrico (rispetto ai misteriosi, ma non ancora emendabili percorsi della biologia primordiale) si impanca a illuminista della domenica e discetta, come un redivivo Voltaire, sui motivi per cui avere due papà o due mamme è addirittura più logico, più sano, più fico di quanto mater natura non dica. Il mondo al contrario, insomma, ma quando il contrario lo patrocina il lupo e il dritto la pecora, finisce sempre che la spunta il primo, forte della sua vis retorica e dei suoi denti canini, come nella favola di Fedro. Dunque, riepiloghiamo per i ritardatari. Tutto congiura contro la famiglia naturale perché nessun argomento (tranne uno) tiene. Non quello religioso perché le religioni sono relitti del passato e i pochi religiosi rimasti quasi si vergognano di esserlo (islamici esclusi), non quello tradizionale perché tradizione fa rima con reazione (e vorremo mica pigliarci dei fascisti), non quello giuridico perché le leggi si fanno e si disfano e tutto è lecito se raccatti il cinquanta più uno dei voti. Chi resta, allora, a presidio della famiglia naturale? La natura, appunto. Che, tonta, tarda e testarda persiste a far sì che i bambini nascano dagli uteri dopo fecondazioni non assistite propiziate dall’incontro di apparati genitali differenti. Ma non preoccupatevi, anche la mater si piegherà perché la Commissione Europea, in caso contrario, la minaccerà con una procedura di infrazione.
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