Dati ISTAT: la disoccupazione scende ancora, per il terzo mese consecutivo in settembre e si porta all’11,8% con un altro 0,1 per cento in meno rispetto all’11,9 di agosto: si tratta del livello più basso dal mese di gennaio 2013. Diminuisce l’occupazione, sul finire dell’estate gli occupati sono stati 36 mila in meno (-0,2%). Sul fronte dei lavori dipendenti si è registrato un calo dello 0,1% tra i tempi indeterminati e dello 0,2% tra quelli a termine. All’Istat andrebbe assegnato il premio Nobel per la filosofia, se ci fosse: l’istituto di statistica è riuscito a violare il principio di non contraddizione, quello che sta alla base di tutta la metafisica tomistica: A non può essere NON A, oppure, per dirla con Aristotele: “è impossibile che il medesimo attributo, nel medesimo tempo, appartenga e non appartenga al medesimo oggetto e sotto il medesimo riguardo”. Ma l’Istat non è così geniale. In realtà, la disoccupazione scende e l’occupazione non sale perché molti (già) disoccupati si sono stancati di cercare lavoro e sono entrati nella tribù dei cosiddetti inattivi: gente che non trova lavoro, ma neppure lo cerca. Quindi, a rigor di logica, non può dirsi disoccupata, al massimo fancazzista o magari anacoretica (vocata a un’esistenza eremitica). All’Unità, però, non vanno tanto per il sottile e siccome devono celebrare ogni giorno il più grande New Deal dopo il Big Bang, cioè quello inaugurato dal lider maximo, il fenomeno fiorentino, hanno già messo in cantiere un po’ di titoli per il mese di novembre. Eccone alcuni di cui siamo entrati indebitamente in possesso: 10 NOVEMBRE: Disoccupazione al livello più basso della storia delle ultime 26.280 ore. 15 NOVEMBRE: La disoccupazione scende per il terzo mese consecutivo, la serie più lunga dai tempi della Juve di Conte. 18 NOVEMBRE: Il job’s act riporta l’essere umano al centro: sempre più giovani scelgono la vita contemplativa. 23 NOVEMBRE: Gli inattivi in crescita costante mettono il turbo alle riforme. 27 NOVEMBRE: Renzi frusta l’Istat: basta racconti in tono minore del nuovo miracolo italiano. 30 NOVEMBRE: Cambio di vertice all’Istat: Dan Brown nuovo direttore generale.
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