Segnatevi la data del 30 Ottobre 2015, della ripartenza del marziano da Roma e dell’approdo nella capitale di un commissario di nome Francesco Paolo Tronca, già prefetto di Milano. L’ha nominato il Governo e il neo designato, subentrato all’ex eletto, inizierà a lavorare subito in vista del Giubileo. Segnatevi la data perché Roma non è un paesino del varesotto, ma la città Capitale e quindi deve assurgere a simbolo di un trend non arrestabile. Il politico, qualsiasi politico, è ‘arrestabile’ per definizione. E infatti, una buona parte di essi finisce al fresco. Per contro, il trend che della politica sta facendo poltiglia non è arrestabile. Più che un trend è un treno in corsa, un Italo che sfreccia sulle briciole della nostra democrazia, insieme a quell’altra motrice dal nome curiosamente analogo di Italicum. In tutta la vicenda Marino, quest’ultimo è proprio il dettaglio meno importante e rischia di farci perdere di vista, suggestionati dal caso umano, la cifra allegorica dell’insieme, dall’inizio alla fine. L’inizio risiede in una elezione da cui scaturisce un soggetto legittimato dal volgo e dal basso. La fine sta in una nomina piovuta dall’alto che investe un altro soggetto sostitutivo del primo dotato degli stessi poteri del sostituito, ma senza transitare ‘dal volgo e dal basso’. Come nel Ventennio, quando i comuni erano retti dai Podestà di nomina governativa. Ora, non c’è dubbio che, nello specifico caso di Roma, il ricambio era legalmente necessario dopo la dimissione di venticinque membri del consiglio comunale. Eppure, ci sono istanti, nella vita di un cittadino, ma anche di un popolo, in cui un evento, pur razionalmente o giuridicamente giustificabile, funge da monito per il futuro, a insaputa di chi quell’evento ha determinato. Il simbolo di una fase nuova, diciamo così, una fase evocata proprio nel momento in cui, all’apparenza, la si nega. Il ‘caso Roma’ è frutto di un processo democratico e nessuno potrebbe qualificare altrimenti il contegno di tutti i protagonisti della vicenda. È la legge a prevedere e disciplinare, in ogni segmento, ciò che è accaduto, dall’arrivo di Tronca al saluto di Marino, l’esodato. Eppure, segnatevela lo stesso, questa data. Perché stiamo andando dritti filati verso un mondo dove il Potere sarà a-democratico, per investitura, non elettivo. Tutto congiura affinché ci si arrivi. E ci arriveremo. E rimpiangeremo i giorni in cui avevamo un marziano a Roma.
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