Blog

C’ERA UN MACACO IN COMA

osamaAlla fine se n’è accorto un premio Pulitzer. Seymour Hersch, vincitore dell’onorificenza nel 1970 per un reportage sul massacro di Mai Lai in Vietnam, ha trovato le prove che l’uccisione di Osama Bin Laden (per come ci è stata raccontata dall’amministrazione Obama) è tarocca quanto il tasso di democrazia dell’Italicum. Fu una gigantesca operazione di entertainment pagata venticinque milioni di dollari. Ergo, nessuno scontro con i Navy Seal, nessuna epica eliminazione del pericolo pubblico numero uno ad opera dei cavalieri Jedi delle Forze del Bene. Ora, con tutto il rispetto per Hersch che ha fatto il suo dovere con onore, possiamo sommessamente chiederci se era necessario un premio Pulitzer per rendersi conto di quanto quella vicenda puzzasse di bruciato? O, meglio, possiamo usare questo scoop per realizzare il grado di condizionamento mentale a cui ci hanno ridotto decenni di dis-informazione televisiva tarata sull’intelligenza di un macaco e sulla credibilità di un match di wrestling? Sì, possiamo, dai che ce la facciamo. Andiamo a recuperare i titoloni emozionanti avallati da direttori  emozionati all’indomani dell’eliminazione di Osama. Quel giorno ci fu venduta, tra le altre, la monumentale stronzata secondo cui del Grancattivo non potevano mostrarci il corpo perchè seppellito nell’oceano, secondo il rito islamico, dai marines di una portaerei U.s.a. Era una breaking news così palesemente stupida e insultante (persino per i neuroni di un macaco) da rappresentare la prova del nove per gli spacciatori di fole. Della serie: se si bevono questa, si berranno tutto. Avevano ragione loro. Non ci fu un solo pensatore od opinionista o intellettuale che fece un plissé di fronte all’evento. Solo cubitali esultanze con occhielli listati a lutto per le esequie. Ci sono voluti un premio Pulitzer e tre anni di indagini per farci gridare Eureka! Non è credibile che un lupo con la cuffia e la vestaglia sia la nonna di Cappuccetto Rosso. E neppure che gli yankees sian così rispettosi dell’Impero del Male da coltivarne i funebri riti, cascasse il mondo, anche col cadavere di chi si dice (in attesa di un premio Pulitzer) concepì e attuò l’undici settembre. Tutto liscio e lineare, anzi, piatto, più dell’encefalogramma di un macaco. In coma.

Potrebbe Interessarti Anche

Nessun Commento

    Lascia un commento

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.